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MOLTI LI LEGGO, ALCUNI LI SCRIVO.
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ROMANZI
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LAVORI TEATRALI
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LEG(G)ENDE PISANE
Rubrica settimanale per il quotidiano IL TIRRENO curata da Sergio Costanzo e Fabio Vasarelli ha generato tre raccolte.
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ROMANZI
2010 ISBN-978-88-6247-042-1 Pagine: 374 Euro 15.0
- PREMIO LETTERARIO NAZIONALE ITALIA MEDIEVALE 2011
- SEGNALAZIONE SPECIALE PREMIO LETTERARIO NAZIONALE PISA 2011
- Trailer Ricostruzione 3D di Pisa nel 1100
- Video della presentazione presso La Feltrinelli a Milano
IO BUSKETO Romanzo Storico
Periodo storico contemplato: Pisa 1063 – 1111
La vicenda narrata sfruttando le alchimie del romanzo storico, prende vita e trova poi la chiusura del suo arco, in una Pisa fervente e dinamica. La storia del giovane Sahl, conosciuto al mondo come Busketo, l’architetto che progettò e portò a compimento la maestosa Cattedrale pisana, segue le rotte di mare e di terra che videro Pisa primeggiare sulle coste d’Africa, in Terrasanta e alla corte dell’Imperatore d’oriente. Mentre nelle campagne alle pendici del Monte Pisano, semplici vicende umane tracciano il quadro di un medioevo finalmente tangibile e luminoso, sulla scena del mondo si approntano la spedizione di Palermo, la guerra contro Genova e soprattutto la prima Crociata. Nel 1099 a Gerusalemme, l’Arcivescovo pisano Daiberto incorona Re, Goffredo Conte di Buglione.
Sahl giovane architetto di Aleppo in Siria, dopo aver lavorato in Axum alla corte del Re Etiope, giunge a Pisa in vece dell’anziano padre Fares al quale il Consiglio degli Anziani aveva commissionato la progettazione della grande chiesa. Ancor prima di giungere in città Sahl cade vittima di un agguato operato dai Signori di Ripafratta. Pisa compie allora una spedizione per liberare l’architetto che trova poi ospitalità a casa di Ottavio, un contadino dal passato burrascoso. Sahl ribattezzato poi Busketo il greco, è uno straniero, troppo giovane e schivo e non incontra subito i favori della città. Osteggiato e mal visto sarà guidato da Ottavio e saprà prima imporsi per le sue conoscenze e poi per le sue doti umane ed il suo amore per la città, partecipando in modo attivo anche alla spedizione contro Genova. L’amore impossibile per donna Cecilia, moglie di un ricco mercante provenzale, renderà Busketo tenace e caparbio al punto di riuscire alla fine, ad imporsi e a primeggiare nella vita e nel lavoro.
Il romanzo narra la vicenda di un uomo che seppe immaginare, ancor prima di progettare, quel grande complesso monumentale conosciuto oggi come Piazza del Duomo, che tracciò linee riprese poi da altri eccelsi architetti, che dette il via ad un processo artistico e storico senza uguali al mondo. L’opera testimonia come nell’XI secolo le conoscenze matematiche, filosofiche ed astronomiche fossero eccelse, soprattutto quando provenienti dal mondo islamico. La vicenda di Sahl/Busketo, è certamente un omaggio a Pisa, alla sua storia e al suo carattere universale che ne fece la più temuta e potente città del Mediterraneo, ma è anche un affresco intimamente connesso col presente. Sullo sfondo della prima crociata, laddove la religione funge da pretesto per istillare l’animus pugnandi ad un occidente ancor privo di una propria coscienza, in Pisa razze e religioni diverse, convivono sfruttando per il bene della collettività le proprie diversità.
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2012 ISBN 9788862470964 pag. 402 Euro 15
Periodo storico contemplato: Pisa 1406 – 1509
Anno 1406. Dopo secoli di lotte, grazie ad un meschino tradimento, Firenze penetra in Pisa e la sottomette. Per quasi novanta anni, saranno soprusi, stupri e deportazioni, ma il popolo pisano continuerà a sognare la libertà.
Anno 1494. Il re di Francia Carlo VIII di Valois discende in Italia, reclamando per diritto ereditario il regno di Napoli. La sua campagna militare genera alleanze e opposizioni. In Pisa, scoppia la rivolta contro Firenze. Clemente Biccoli, da anni in esilio per essersi ribellato alla tirannia fiorentina, rientra in città con la propria famiglia. Desidera essere libero cittadino ed offrire a sua moglie Aureliana e ai suoi figli Beniamino e Setembrina un futuro migliore. L’ostinata protervia del governo fiorentino nel voler riprendere Pisa e la corruzione e gli intrighi di corte, faranno sì che la città Alfea si ritrovi in breve sola ed accerchiata. Durante i quindici anni di assedio, ognuno è al contempo cittadino e soldato. Firenze, esasperata dagli insuccessi militari, incarica Leonardo da Vinci e Niccolò Machiavelli di deviare il corso dell’Arno, ma i loro sforzi risultano vani, Pisa resiste. Le mura cittadine reggono ogni assalto e parimenti sono il limite estremo dei sogni e dei progetti, ma Beniamino e Setembrina, come tutti i loro coetanei, sapranno essere figli devoti e arditi combattenti, per meritarsi orizzonti più ampi. La soverchiante forza degli eserciti mercenari al soldo di Firenze non riuscirà mai a far soccombere i cittadini pisani che lottano per la libertà e la difesa delle proprie case. Pisa, militarmente imbattibile, cederà solo perché vittima degli intrighi e dei tradimenti orditi dal nemico. Vite spezzate, amori impossibili, sogni infranti, atti di eroismo. In ogni famiglia lutti e sofferenze. Ma Pisa e le sue genti non chineranno mai la testa di fronte all’usurpatore fiorentino.
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2013 ISBN – 978-88-6247-088-9 pag. 354 Euro 15
Periodo storico contemplato: Pisa 1560 – 1575
La vicenda relativa alla Tavola dei Galilei è narrata seguendo due piani temporali paralleli: uno prettamente storico, collocato negli anni 1560 – 1574, e uno ambientato ai giorni nostri. I protagonisti muovono le proprie gesta in una Pisa dinamica e fiorente e nei suggestivi confini naturali del suo territorio, tra i monti che la cingono come corona e il mare. Grazie alla politica e al mecenatismo di Cosimo I dei Medici, l’Università pisana è fulcro e crocevia di eccelsi studiosi, ma l’avvento e l’affermazione dell’Inquisizione Romana, tende ad imbavagliare l’anelito verso la scoperta e la conoscenza. Nobili, eruditi, docenti, studiosi, artisti vari cercano di conquistare e affermare un proprio spazio vitale nella trama di una storia intessuta di terrore e repressione. Sullo sfondo di epiche imprese navali, la difesa di Malta e la battaglia di Lepanto, i potentati europei ondeggiano tra la necessità di affermare la supremazia del cristianesimo sull’Islam e la spinta calvinista e luterana che li allontana da Roma. In questa epoca di forti contraddizioni, spiriti liberi si ergono come vessilli, propugnando la lotta per il sapere, spesso a costo della propria vita. Nello scontro tra Inquisizione e cultura, periscono uomini illustri e vengono banditi i padri di quel pensiero scientifico che va nascendo in tutta Europa. Cesalpino, Mercuriale, Falloppio, Cardano, gli stessi Galilei, padre e figlio, saranno portatori di luce e al contempo ricercati come pericolosi criminali
Pisa 1560 Vincenzo Galilei, maturo maestro di musica e liutaio, lotta con la quotidianità per sbarcare il lunario. Tenta varie imprese commerciali, ma potrà risolvere i suoi problemi economici soltanto accettando un matrimonio di convenienza con l’algida Giulia. L’amicizia col cognato Leone, introduce Vincenzo in ambienti nuovi ed elitari, dove la circolazione delle idee è circoscritta e tutelata da accademie segrete. In città, l’architetto Vasari dirige cantieri e rifacimenti per donare nuovo lustro ad antiche vestigia.
Pisa giorni nostri. Marcello, restauratore di strumenti musicali, si trova suo malgrado a confrontarsi con un antichissimo organo probabilmente rubato. I legnami assemblati celano segreti inimmaginabili, che sopravanzano anche quel fascino, quella storia e quel vissuto che naturalmente sublimano.
Pisa 1564. Vincenzo diventa padre del suo primogenito Galileo, ma la vita coniugale mal gli si attaglia e trova tra le braccia di Ginevra, una serva muta, la pace che ha sempre agognato. Il suo ingresso nell’Accademia degli Ardenti, segna una svolta: sarà libero di esporre le sue innovative idee musicali, ma si schiererà apertamente contro il clero e la Santa Inquisizione.
Pisa Giorni nostri Nonostante i suoi sforzi, Marcello non riesce a decriptare i messaggi segreti incisi nel legno e dovrà privarsi di quell’organo, ormai sogno ed ossessione della sua vita. A colmare quella perdita, forse sopraggiungerà Bianca, donna misteriosa e appassionata di archeologia.
Pisa 1570 Vincenzo ormai è un ricercato dall’Inquisizione e come molti suoi compagni di studio è costretto ad una vita di anonimato e fughe. L’amore per Galileo e Ginevra restano i cardini della sua vita, mentre la morte sul rogo dei compagni d’avventura, lo costringono a lunghe notti insonni, nelle quale incide simboli e spettri su una tavola d’abete. Il giovane Galileo muove in questo ambiente i primi passi di una vita da predestinato, ereditando dal padre, oltre ai talenti, quel marchio di infamia che lo renderà un martire della scienza.
La narrazione storica e la suggestione del giallo regalano al lettore atmosfere diverse, ma convergenti, perennemente accompagnate dalle soffuse note della musica classica. Partiture, testi, neumi e strumenti, sono al contempo cornice ed asse portante della narrazione. L’evolversi delle vicende è ritmato dai tempi storiografici: date, documenti, sentenze di processi e l’agire di tutti i personaggi sono incastonati per impreziosire e per aprire al lettore una finestra sulla storia maggiore. Il libro vuol essere un omaggio a chi, anche pagando con la vita, ha promosso e reso possibile la nascita del pensiero scientifico e gettato le basi per l’evoluzione del progresso e della libertà. Un omaggio a Vincenzo, che fu prima del figlio, pisano, genio e ricercato.
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2016 pag. 180 ISBN 978-88-99014-18-6 Euro 12
I Passi, quartiere periferico a nord di Pisa. Confinato, emarginato forse. Un pugno di case ordinate come le celle di un alveare, un coacervo di persone portate a vivere lì dal fato agli inizi degli anni ’60. Poco dopo, il “boom economico” e i figli di quell’attimo di esaltazione collettiva. Torme di ragazzini e ragazzine a giocare per strada, sogni, ideali, ribellioni e destabilizzazioni e la voglia di emergere e impossessarsi del mondo.
I Passi, un quartiere, un Villaggio, confini stretti dai quali evadere in mille modi, anche quelli sbagliati.
Per quanto l’essere umano ne abbia sempre sofferto, “nostalgia” è un termine moderno, un neologismo creato nel 1688 unendo due parole tratte dal greco antico: “ritorno” e “dolore”. Il dolore del ritorno, il malessere generato dal ricordo, il desiderio di tornare a rivivere situazioni passate. Nostalgia del singolo e nostalgia dei gruppi che si identificano in un pensiero comune.
Ricordare il recente passato non è soltanto nostalgia, è un dovere, per evitare che quella memoria collettiva, quei modi e quei ritmi vadano persi per sempre.
In queste pagine, gli adulti potranno rivedersi e ricordarsi, e i giovani potranno confrontarsi, per capire quanto abisso li separi dal mondo che fu dei loro genitori, dei loro nonni. Pure, potranno rispecchiarsi nei turbamenti di un giovane innamorato della vita e dei sorrisi, animato da ideali, agitato come ogni adolescente fin dalle origini del mondo.
Un piccolo affresco di un tempo che fu e che i ragazzi degli anni ’70 portano nel cuore.
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2016 Linee Infinite Edizioni 2016 ISBN 9788862471497 € 15,00
Periodo storico contemplato: Dal 1115 al 1187, in terra e in mare, tra Pisa, Gerusalemme, Costantinopoli, Damasco e Aleppo.
Il movimento crociato riflette e amplifica le lotte tra papato, impero romano d’occidente e oriente, tra regni franchi e sassoni, tra potentati e repubbliche marinare. Ideali, interessi, scontri tra dinastie e religioni. La lotta per il predominio si sposta in Outremer, dove, fra deserti assolati e città da sogno, si animano le gesta di re, sultani, condottieri, monaci ed eremiti. I fragili confini dei regni latini sono incessantemente minacciati e cristiani, ebrei e musulmani combattono in nome della fede, ma lottano al fine solo per sopravvivere. Templari, assassini, fatimiti, bizantini, marinai, schiere armate in nome di un dio, anche il dio denaro. Baliano di Ibelin, giurista e consigliere del regno, tesse trame, intavola trattative, organizza e condiziona le vie della storia. La fama e il rispetto dei signori di Ibelin porterà Saladino ad apprezzare Baliano, confidente e tuttavia nemico, fino allo scontro finale del 2 ottobre 1187. IBELIN narra di una Gerusalemme pregna di filosofie e culture, eroismi e princìpi, ma anche di nefandezze e cupidigia. IBELIN svela la verità sulle origini e la fondazione dei Templari e chiarisce come e perché Pisa fu nel XII secolo, crocevia e centro incontrastato di cultura e potere. IBELIN è la vera storia di Bernardo di Chiaravalle, Saladino, Baliano e Ugo di Pagano, e i personaggi citati sono tutti realmente esistiti. IBELIN porta alla luce le trame oscure dell’epoca crociata, esalta la nobiltà d’animo e condanna la brama di potere. IBELIN è affresco a tinte forti di un’epoca passata ed è specchio per riflettere e meditare su tematiche e contrasti di stringente attualità.
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2020 Porto Seguro Editore ISBN 9788855463065 € 17,90
Antefatto: 9 ottobre 1406. Firenze invade Pisa. Molte famiglie trovano riparo in terre amiche. Palermo è rifugio sicuro.
Palermo 9 giugno 1575. Da un bastimento proveniente da Venezia e diretto in Spagna, sbarcano mercanti e passeggeri. Una donna viene rinvenuta morta in un vicolo, soffocata da uno sbuffo di sangue. È la peste, la morte nera. Bernardo dell’Abaco ha 13 anni, trascorsi felicemente nella sartoria di famiglia. Per preservarlo dal morbo il padre lo conduce a Trabia. Lì scoprirà, nel tempo, di essere rimasto orfano e di essere l’undicesimo della sua stirpe, discendente di quel Leonardo Pisano che aveva importato da oriente i numeri indiani. A Trabia è severamente educato da donna Lucrezia Gaetani, nobile di stirpe pisana e madre della sfortunata Baronessa di Carini, di cui porta il severissimo lutto. Anni dopo, rientrato in Palermo, è accolto dalla Confraternita della Nazione Pisana. Solitudine, apprendistato, fatica, soprusi. Bernardo cresce e si fortifica, cullando il sogno di diventare un sarto e confezionare l’abito perfetto. Cuce per i marinai del porto e la notte imbastisce segretamente sete e damaschi. Ma anche trame politiche alla corte dei Viceré. Solitario, quasi un naufrago, si aggrappa agli occhi di una donna di popolo, l’elegante schiava di una famiglia spagnola. In un rapporto tra maestro e apprendista, il loro amore si consacra tra mille difficoltà legate al censo e ai preconcetti.
7 Maggio 1624. Antonio Navarra segretario del viceré Emanuele Filiberto di Savoia, concede l’approdo al vascello Redenzione dei Captivi proveniente da Tunisi. Reca doni in oro e argento, ma non solo. In vicolo Cefalà si scopre il primo morto. La peste è tornata.
Estate 1624. L’epidemia dilaga. Unica cura il fuoco. Il bagliore delle torce purificatrici si fa più nitido e, nell’ultima notte il morbo reclama ciò che anni prima era stato preservato.
All’indomani della battaglia di Lepanto, Palermo è in bilico, aggrappata alle antiche radici arabo normanne e con lo sguardo volto a occidente, alla Spagna. L’epidemia del 1575 è ormai un ricordo e il nuovo secolo trasforma l’aspetto della città. Cantieri, viaggiatori, merci. Viceré che si succedono. Bernardo è un sopravvissuto, un relitto in secca e salva anima e mente dedicandosi al lavoro. Fa della conoscenza la sua religione. Sete, lane, filati d’oriente, stive odorose di spezie. Il ritmo del telaio scandisce i tempi della narrazione e della vita di Bernardo. La sua abilità di sarto lo proietta in quegli ambienti mondani dai quale tenta inutilmente di rifuggire. Profumi esotici, malinconie profonde come il vasto mare che tutto circonda.
1575 – 1624 Tra due epidemie di peste, il Sarto di Palermo è una parentesi, un drappo scostato sulla storia. In una Palermo popolata da antiche casate nobiliari, mercanti e marinai, si intrecciano storie e si fa la Storia. Il Sarto di Palermo offre al lettore la possibilità di perdersi tra i vicoli, pregare in Cattedrale, peccare nei postriboli. Con la pelle riarsa dal sole e gli occhi persi sull’orizzonte del mare, è lo stesso Bernardo dell’Abaco a irretire il lettore. Lo carpisce e lo trascina, imprigionandolo fra la trama e l’ordito e rendendolo parte della storia. Il Sarto di Palermo è un omaggio all’arte, alla storia, alla bellezza e al potere che la conoscenza esercita sulle umane menti, ma è anche affresco a tinte forti delle bassezze umane. Il Sarto di Palermo è un viaggio per terra e per mare dove il vascello dei sentimenti si innalza e si inabissa navigando tra le pliche delle stoffe.
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2021 Porto Seguro Editore pag. 220 ISBN 9788855467841 € 15,90
Autunno 1990 L’Italia ha appena archiviato il Mondiale di calcio e ognuno è tornato alla propria vita. Alberto, padre quarantenne divorziato da anni, vive una condizione di precarietà lavorativa. Ciò che lo fa veramente soffrire è la distanza fisica ed emotiva dai figli che vivono con Anna, madre dall’ego ipertrofico che diseduca i figli all’attenzione e all’affetto verso il padre. Alberto ha coi figli un rapporto conflittuale e doloroso, un rapporto fatto di vuoti e inadeguatezza. Padre e figli si trovano, loro malgrado, a dover affrontare un viaggio in Francia. Livia 18 anni, Ettore 15, silenzi, rabbia, incomprensioni. La forzata convivenza nell’abitacolo della Ritmo Cabrio sembra impossibile. Eppure, la musica col suo potere evocativo e la forza delle armonie, riuscirà a generare un modo di dialogare nuovo ed efficace e a far rinascere, attenzione e speranza.
Novembre 1990 Alberto Frei deve recarsi a Parigi per tentare di ottenere un lavoro, un lavoro vero. Fotografo freelance, si propone a una grande azienda all’alba dell’utilizzo delle tecniche digitali in campo fotografico. Ettore e Livia asserragliati nell’abitacolo della Ritmo Cabrio modello Bertone, erigono muri altissimi, forti dei preconcetti e delle idee inculcate loro dalla madre. Conflitti, litigi e anche l’arresto di Ettore generano una serie di cortocircuiti, che impongono ai protagonisti scelte radicali: dialogare o soccombere. Là dove non arrivano le parole, può il potere della musica, la pace o la rabbia che si incarna nelle canzoni, i testi ora ribelli, ora concilianti. Alberto sfrutterà la curiosità musicale dei ragazzi per insinuarsi, riproporsi, attrarre e catturare la loro attenzione. Ettore e Livia scopriranno chilometro dopo chilometro i talenti del padre, le sue abilità, il suo saper essere scudo e protezione. A Parigi, in una notte rocambolesca e piovosa, riusciranno a ricollocare Alberto al posto che gli spetta. Quello di padre.
Ritmo Cabrio è l’auto con cui protagonisti si muovono, fra autostrade e vie parigine, ma è anche un grido, un urlo, il desiderio di affermare il diritto ad amare e ad essere amati. È la rivendicazione di un padre, e con lui di molti padri, che a causa delle vie del fato si trovano loro malgrado lontano dai figli, incapaci di esprimere tutto il loro potenziale affettivo. Un libro contro i preconcetti e l’esclusione e a favore dell’affermazione della diversità. Un messaggio anche per chi si trova semplicemente ad affrontare problemi di natura generazionale. Trentaquattro brani fungono da fil rouge nella narrazione. I testi dividono, generano conflitto, riappacificano, vicariano parole e pensieri. Ritmo Cabrio è un romanzo fresco e attuale, per genitori e figli di oggi, di ieri e forse, purtroppo, di domani. Ritmo Cabrio è un sasso lanciato, una provocazione, il tentativo di far entrare aria fresca nell’animo di molti genitori induriti dalla vita, ma si rivolge anche ai figli, che nulla dovrebbero dare per scontato nel loro percorso di crescita. Ritmo Cabrio è un inno all’amore e all’armonia, anche quella musicale.
Presentazione “On Air” a Radio Monte Carlo
RIFERIMENTI BRANI MUSICALI
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SAGGI
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2004 AUTORI: Morena Poltronieri, Sergio Costanzo e Nicola Menicacci pag. 160 ISBN 88-88437-24-X
Solo apparentemente, con questo libro, Morena Poltronieri abbandona il sodalizio letterario con Ernesto Fazioli che dura ormai da svariati anni. Il libro infatti consta di due parti distinte e separate. Da una parte, la guida particolareggiata e come sempre curiosa ed interessantissima di una città che non ha bisogno di presentazioni; dall’altra, Sergio Costanzo e Nicola Menicacci, in due differenti sezioni, offrono una nuova prospettiva dell’enigma di San Galgano.
La Poltronieri ci offre in una capillare ed interessante descrizione delle origini della città, del suo rapporto con le acque nonché delle sue usanze e figure preminenti. Scopriamo così la classica struttura a “Y” della città, la sua antica divisione in tre zone, le sue diverse fasi di sviluppo, la nascita del Palio e la storia di Santa Caterina. Per chi conosce già la città (e chi no?) questa guida dall’agile formato rappresenta una piacevole ed interessante alternativa alle classiche pubblicazioni che offrono notizie particolareggiate ma rintracciabili un po’ ovunque: un viaggio tra i simbolismi medievali, tra le correnti filosofiche che avrebbero dato origine al Rinascimento, al pensiero neoplatonico e molto altro.
Sergio Costanzo e Nicola Menicacci uniscono le loro forze per mettere su carta una passione che li accomuna da anni: il complesso monastico di San Galgano e Montesiepi.
Occupandosi di due diverse chiavi di lettura, Sergio rilegge i codici architettonici dei due edifici sacri, i rapporti con la natura (specialmente le vie d’acqua) e le regole monastiche e soprattutto quelli tra i numeri, le misure degli edifici e la forma del globo terrestre. L’analisi metrica dell’Abbazia e della Rotonda di Montesiepi, permettono al lettore di acquisire consapevolezza sul tema delle conoscenze, delle informazioni che l’Architetto medievale doveva detenere per mettersi al servizio del committente e realizzare un’opera che fosse il proseguo dell’opera creativa di Dio. Scopo del costruttore era infatti uniformare il tempio alle dimensioni armoniche del creato. Spesso sconosciuto, spesso mitizzato, l’architetto deteneva conoscenze razionali e scientificamente avanzate, spesso invise se non osteggiate dagli stessi committenti, di solito le gerarchie ecclesiastiche.
Ecco che, un portato culturale eccezionale, veniva palesato nella costruzione degli edifici, ma tramandato oralmente a discepoli ed apprendisti, al solo scopo di preservarlo, custodirlo intatto.
L’architetto medievale, monaco o laico, impiegava competenze utilizzate da millenni, dalla costruzione del Tempio di Salomone, ai costruttori del Partenone e avanti ancora nella storia fino al periodo Romano.
Gli archittetti medievali seppero utilizzare i paradigmi dell’antichità, osservando le severe regole del cantiere, creando mirabili e raffinate opere, aprendo la via ad un altro periodo aureo, quello del Rinascimento.
Dal canto suo, Nicola si concentra sulla dimensione universale e archetipica della figura del santo, sottolineando i molti elementi che lo legano alla tipica figura di beato e a storie e leggende comuni in quel periodo e in quelle zone, storie che hanno addirittura influenzato Dante ed il suo poema più famoso.
In un solo volume, uno sguardo inusuale e affascinante a due dei luoghi più famosi e belli d’Italia.
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2006 Graal Edizioni Hera n°19 anno IV Gennaio Febbraio pgg. 13 – 33
La pubblicazione su Graal arriva gradita dopo quella del libro. Molti dei contenuti sono da questi ripresi, ma il tutto si arricchisce anche con un articolo del Dr. Galiano sulla Rotonda e il sole, che nel suo moto apparente disegna giochi di luce e cadenza lo scorre delle ore, dei giorni, delle stagioni.
L’ampio corredo iconografico introdotto dalla redazione, arricchisce e rende unica questa pubblicazione che ha il potere di rapire il lettore, proiettandolo all’interno di uno dei miti più ricchi della nostra storia medievale.
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2008 ISBN 9788884741547 Pagine: 160 Euro 15
Si è soliti definire le cattedrali libri di pietra. Questa calzante definizione contrasta però con l’evidenza proposta dalla miriade di pubblicazioni relative all’argomento. La progettazione di una chiesa cattedrale è ancora oggi ammantata da ombre, tanto che i libri di pietra, non trasmettono insegnamenti, ma piuttosto inducono i più a riflessioni nebulose. I luoghi di culto a noi familiari osservano il distratto fluire degli uomini da secoli, talvolta da millenni. E’ indubbio che i criteri che furono adottati per la loro progettazione dovevano essere la sintesi di una scienza perfetta. Gli architetti medievali dovettero confrontarsi con i problemi della progettazione, il dimensionamento e l’orientamento, l’organizzazione del cantiere e le soluzioni tecniche studiate preventivamente alla messa in opera. La meravigliosa risultante del loro sapere è sotto i nostri occhi. Il progetto di una cattedrale era dunque affidato a uomini detentori di un immenso sapere, non occulto, casomai occultato. Non fu il mistero a guidare i loro passi, ma la scienza e la fede incrollabile in un Dio ordinatore supremo, di tutte le cose.
L’opera in oggetto si prefigge lo scopo di fare luce e comprendere, con quali mezzi e con quali conoscenze gli architetti medievali abbiano potuto progettare ed edificare disseminate in tutta Europa, le loro cattedrali. Saranno riscoperte e rivalutate, le conoscenze degli architetti mutuate dal mondo classico, trasmesse oralmente o preservate in rari manoscritti, gettando luce nuova sulla storia del pensiero umano. Si capirà soprattutto come l’architetto medievale,si sia posto davanti al problema di costruire in terra la casa di Dio, in armonia con la sua opera e nel rispetto delle leggi della creazione. Saranno abbattuti confini storici, geografici e soprattutto dogmatici per riscoprire in modo semplice e lineare, come l’osservanza delle leggi della natura siano state sufficienti ed efficaci alla realizzazione di opere mirabili. In un ideale dialogo tra padre e figlio, riproponendo la tradizione della trasmissione orale della cultura, il lettore apprenderà rudimenti di geometria, astronomia, filosofia, riscoprirà autori antichi come Pitagora, Eratostene o Phyteas, allo scopo di comprendere appieno la scoperta che quest’opera declama.
Il lettore potrà seguire l’evoluzione della progettazione di una cattedrale iniziata nell’anno 1063 (Il Duomo di Pisa), ed approdare alla scoperta del Paradigma di base, un modello matematico basato sull’intersezione di tre tavole geometriche e regolato dall’armonia dei numeri irrazionali. Il fondamento teorico e pratico funzionale alla progettazione dei templi. Utilizzato da greci, romani, e in seguito dagli architetti medievali, questo Paradigma costruttivo ha viaggiato inalterato attraverso il tempo e i confini geografici, fino all’avvento del Rinascimento. Ripercorrendo le fasi iniziali della fondazione di una cattedrale, il lettore potrà calarsi nei panni dell’architetto medievale e prendere attivamente parte alla progettazione. L’opera in oggetto non ambisce ad essere un trattato di storia dell’arte, né nei contenuti, né soprattutto nello stile. Il Paradigma di base è uno strumento scientifico e progettuale che sublima secoli di fede e conoscenza. Lo scopo di questo lavoro è quello di proporre una nuova chiave di lettura, una nuova grammatica per comprendere i libri di pietra. Questo libro è un viaggio attraverso conoscenze antiche e lontane, ma anche attuali ed interiori, per ognuno di noi.
Tutti i calcoli e le coordinate astronomiche necessarie e funzionali alla progettazione dei RECINTI SACRI, sono stati raccolti e resi fruibili in un file formato XLS che sarò lieto di mettere a vostra disposizione.
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2015 Quaderni dell’Opera Primaziale Pisana n° 21 Tiratura limitata non in vendita.
La Pietra e le Pietre è la raccolta degli atti congressuali relativi ai festeggiamenti per 950 anni della fondazione della Cattedrale di Pisa. In essa sono raccolti gli interventi di eminenti studiosi, comprese le teorie progettuali da me elaborate ed esposte e, per la prima volta, accettate ed accolte anche dalla Deputazione dell’Opera. Mi pregio di segnalare che in 950 anni sono stati prodotti soltanto 21 quaderni e, fra gli autori, cito solo in Vasari… E’ un onore ed un vanto, per me, che il quaderno n° 21 riposi a fianco di altri più illustri che lo hanno preceduto.
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2018 Pagine: 200 ISBN: 978-88-6247-189-3 Prezzo: € 15,00
Fra i molti quesiti che l’uomo di ogni epoca si è posto, quello del computo del tempo ha sempre occupato una posizione preminente. Ritmi di semina e mietitura, attività di caccia legate alle migrazioni, susseguirsi delle stagioni, osservanza di riti religiosi. Ad ogni latitudine del globo, dalle attività più semplici a quelle via via più complesse ogni cultura ha elaborato sistemi di calcolo del tempo. Pisa, città potente e fulcro politico del Mediterraneo, si dotò in epoca medievale di un calendario che traeva origine dalla narrazione biblica dell’annunciazione della Vergine. L’anno iniziava al 25 marzo. L’opera prende in esame, anche a scopo propedeutico, gli antichi calendari strutturati in area mediterranea nell’arco di tre millenni per poi addentrarsi nella storia del modello pisano. Documenti, editti imperiali, bolle papali, per oltre cinquecento anni il calendario pisano fu utilizzato in una vasta area costiera di Italia, Francia e Spagna. Un’evidenza culturale e sociale importante, data la frammentazione politica perennemente in divenire. L’ultima parte dell’opera analizza il complesso monumentale, Cattedrale, Torre e Battistero nella Piazza del Duomo di Pisa. Oltre ad essere monumenti sacri famosi al mondo, sono orologi cosmici perfetti che, a un attento osservatore, permettono di misurare il tempo con assoluta precisione. La lettura di questo libro, vi permetterà di comprendere i segreti dei raggi di sole che, sposando architetture perfette, cadenzano da millenni il nostro tempo.
English Version
Among the many human questions, the issue of time calculation has always played a prominent role. Sowing and reaping, hunting activities related to migrations, seasons and religious rites: at every latitude of the globe, from the simplest to the most complex activities, each culture has developed systems for calculating time. Pisa, a powerful city and the political hub of the Mediterranean, created, in the Middle Ages, a calendar that originated from the biblical account of the Annunciation of the Virgin. The year started on 25th March. This work examines, also for preparatory purposes, the ancient calendars of the Mediterranean area over a period of three thousand years and focuses on the history of the Pisan version. For over five hundred years, the Pisan calendar was used in a vast coastal area of Italy, France and Spain in documents, imperial edicts and papal bulls. Considering the constant political fragmentation of the land, the Pisan calendar represents an important piece of cultural and social evidence. The last part of the work analyses the monumental complex of Pisa: the Cathedral, the Tower and the Baptistery of the Piazza del Duomo. Besides being sacred monuments famous all over the world, these buildings are perfect cosmic clocks that, to a careful observer, allow the measurement of time with absolute precision. Reading this book, you will understand the secrets of the sunrays that, combined with perfect architecture, have marked our time for millennia.
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2022 ISBN: 9788865285824 Pagine: 244 (Illustrato) Prezzo: € 18,00
L’ 8 agosto del 1284, all’indomani della sconfitta pisana alla Meloria, viene redatto e approvato in Firenze un documento programmatico: “Della rovina di Pisa”. Secoli di lotte troveranno il loro epilogo soltanto nella notte del 9 ottobre 1406, allorché, in virtù del tradimento di Pietro Gambacorta Signore della città, le truppe fiorentine entreranno in Pisa attuando il loro piano. Alla sistematica distruzione dei palazzi e degli arredi urbani fece seguito quella dei documenti e delle testimonianze. Pisa subì una diaspora ante litteram e una progressiva e inesorabile damnatio memoriae. La sua storia antica cadde nell’oblio, tre millenni di attività furono cancellati e, ancora oggi, la città è orfana del proprio passato.
Attraverso la paziente ricerca delle fonti, tentando di ricostruire una teoria di nessi, l’opera in oggetto si prefigge di indagare il passato di Pisa, dalle sue origini all’anno Mille. Esistono sette versioni scritte della fondazione di Pisa e di lei si occuparono eruditi greci e latini a partire dal V secolo avanti Cristo. Aneddoti, battaglie, contratti commerciali, commesse reali o imperiali.
Di Pisa scrissero, Licofrone, Catone, Dionigi di Alicarnasso, Plinio, Ovidio, Virgilio, Cassiodoro e, risalendo la linea del tempo, Strabone, Claudiano, Namaziano, san Basilio e san Gregorio Magno. A questo coro si uniscono le voci dei cronisti di epoca gota, longobarda, franca, sassone e anche quelle dei geografi e degli storici arabi, nel grande processo di scontro e incontro tra le culture di oriente e occidente.
Alle lotte contro l’Islam è dedicata la parte finale, analizzando i testi relativi all’epopea della I crociata e all’Impresa Balearica.
Il testo nasce come pièce teatrale (più volte messa in scena), e solo dopo assume i contorni di un saggio che resta, nelle intenzioni, un’opera dal taglio divulgativo. Da Zero a Mille si prefigge lo scopo di riesumare e trasmettere, non propone riscritture o revisioni storiche, ma getta luce sulle antiche vicende affinché siano percepibili e fruibili. I contributi emersi dalla ricerca sono legati da una narrazione, da un inquadramento storico che guida il lettore e lo accompagna nel viaggio di scoperta che origina dall’atto di fondazione di Pisa e giunge fino al 1115.
La realizzazione di questo lavoro è stata dettata dalla passione, dal desiderio di conoscenza e dal bisogno di ricreare uno specchio nitido dal quale far emergere una più chiara e tangibile immagine di Pisa antica.
La storia di Pisa è un immenso iceberg, la parte emersa è avvolta nella nebbia, quella sommersa è preclusa ai più, nascosta dalla storia stessa, quella che scrissero i vincitori per elidere i vinti. Pisa, la famosa Repubblica Marinara che tutti conoscono o, per meglio dire pensano di conoscere, non si affacciò alla storia all’improvviso. Tre millenni di azioni prodrome, oggi vengono finalmente alla luce.
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Il 9 sextilis (poi agosto), fu un giorno sacro per gli antichi sabini, latini e romani. Si festeggiava il dio Sol Indiges o Indigete, ovvero il sole indigeno, nativo e peculiare per un dato luogo. In molti legarono il loro nome a questo culto, da Enea e Romolo fino a Giulio Cesare. Infine Ottaviano Augusto re, pontifex, faraone e quindi esso stesso divinità, fece di Roma la nuova città del dio Sol Indiges. Quirinale, Citorio, Aventino, Comizio gli antichi templi solari si arricchirono di obelischi egizi. Per oltre un millennio il 9 agosto fu il giorno dedicato al dio Sole Indigete. 9 agosto 1173. Fondazione della Torre di Pisa, mirifica colonna di colonne, obelisco, gnomone. A Pisa, “nuova Roma”, si perpetuano e si rinnovano i fasti dell’antico Impero. A 850 anni dalla fondazione, abbiamo ancora troppi quesiti irrisolti. Che cos’è la Torre di Pisa? Come fu progettata e da chi? Siamo proprio certi che Diotisalvi e Bonanno abbiano qualcosa a che fare con lei? Quali storie narrano i suoi bassorilievi? Quali informazioni cela? Tutti i perché della Torre pone oltre 200 domande al lettore, affinché il dubbio segni l’inizio della conoscenza. La lettura permetterà di appropriarsi di antiche conoscenze, di calarsi nei panni dei vari artefici che operarono a Pisa e di creare col Campanile un rapporto empatico, intimo. La Torre ha ancora molto da dire e, soprattutto, da smentire. Ascoltiamola. Capiremo che è l’impronta digitale di Pisa, la porta del cielo, il tramite univoco col sole Indigete. La Torre di Pisa è pendente, difettosa e inutile come riferimento solare, eppure, è l’elogio della diversità che diventa perfezione. Il libro si compone di tre parti: l’indagine storica e scientifica, quasi un lavoro poliziesco. La proposta matematica della progettazione e i rapporti della Piazza con i numeri irrazionali π, √2 , Φ, √5. Infine, ciò che avvenne a Pisa tra il 1135 e il 1173, gli anni che videro il completamento della Cattedrale e la fondazione di Battistero e Torre, proposto sotto forma di narrazione, per immaginare, sognare, amare.
2023 ISBN: 9788865286241 Pagine: 180 (Illustrato) Prezzo: € 19,00
REPORTAGE
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2011 Prefazione di Pino Scaccia ISBN 978-88-96400-15-9 € 15,00
A metà strada tra diario e reportage, “Begunski Center” è una testimonianza privata, intima di uno dei tanti tragici risvolti della follia bellica ovunque questa prenda corpo. Sergio Costanzo ci riporta al 1994, in una caserma alle porte di Ribnica, paese al confine tra Slovenia e Croazia. Lì sopravvivono ammassati, in condizioni igienico-sanitarie ed alimentari estremamente critiche, migliaia di bosniaci musulmani. Sono begunski, profughi. Hanno perso la loro casa, sono stati cacciati dalla loro terra. Alcuni hanno visto morire i propri figli, altri uno o entrambi i genitori, tutti hanno perso amici e parenti. Lì decide di intervenire il Comitato di Solidarietà per i Profughi della ex Jugoslavia sorto a Pisa, spontaneamente, l’anno precedente. Sergio Costanzo è uno dei volontari, è alla prima esperienza operativa all’estero, alla partenza non sa che dovrà conviverci, durante il sonno, negli anni a venire. L’impatto con la realtà del campo profughi è devastante, l’ingiustizia traspare da ogni baracca, da ogni pasto, da ogni gesto, da ogni sguardo. La differenza linguistica e la diffidenza degli anziani sembrano un muro impossibile da abbattere. Ma…
Il racconto di un’esperienza dolorosa, vissuta a contatto con chi ha davvero sofferto gli esiti di una guerra folle, dove persino gli amici non si riconoscono più. Ma anche l’accenno alla speranza, vista attraverso gli occhi di chi dedica la propria vita come volontario al fianco di chi soffre. Una guerra jugoslava, che è contemporaneamente tutte le guerre. Un libro schietto, quasi un diario, affinché le sofferenze di ogni innocente non vadano dimenticate
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COLLETTANEE
2012 Formato Kindle Dimensioni file: 297 KB Reperibile su: Amazon Lingua: Italiano ASIN: B008I79LJI
Questo e-book è stato creato dalla casa editrice con l’aiuto di 20 autori. 20 racconti diversi (tra cui il mio) nati dal desiderio di contribuire, nel nostro piccolo ad alleviare le sofferenze delle popolazioni colpite dal sisma in Emilia. LE CITTA’ CHE AVREI VOLUTO è un racconto che condensa quasi trenta anni di esperienze in giro per il mondo impegnato in operazione di Protezione Civile Intenazionale
L’incasso verrà completamente devoluto in beneficenza e servirà alla ricostruzione o all’acquisto di materiale didattico per le scuole di Mirandola (MO). Siamo in contatto con la Direzione Didattica della piccola cittadina che ci ha fornito un progetto che potete scaricare a questo link: PROGETTO MIRANDOLA
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2012 Collettanea racconti gialli ISBN 9788860193346 pagine 143 Euro 12
Ho contribuito con entusiasmo a quest’opera, scrivendo un racconto giallo ambientato nel medioevo, dal titolo DUE LETTERE INCOMPIUTE. Anno del Signore 1154, in Pisa, all’apice della sua potenza economica e militare, proprio mentre il Console Cocco Griffi sta progettando la nuova cerchia muraria, un assassino si aggira indisturbato in città, uccidendo un’anziana donna e avvelenando l’Arcivescovo….
Antologia, già edita da Felici con analogo nome nelle edizioni 1 e 2. Giallo Pisano 3 raccoglie otto racconti gialli e noir mischiando stili e ispirazioni. Dal serio al faceto, dal medioevo ai giorni nostri, i racconti, tutti ambientati in Pisa e nella sua provincia, lambiscono Volterra, Marina, Calci e perfino la Terrasanta, in quelle terre che furono pisane. Cristiana Bruni, Sergio Costanzo, Ubaldo De Robertis, Francesca Padula, Pierantonio Pardi, Arianna Taddei, Paolo Terreni e Renzo Zucchini, (curatore dell’edizione), offrono ai lettori una Pisa a tinte fosche, tutta da scoprire.
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2013 ISBN 9788860196606 Collettanea racconti gialli pag. 218 Euro 12
Dodici racconti, frutto di dodici sensibilità, e altrettanti stili narrativi, distesi con i canoni del giallo, con vittime, con spargimenti di sangue o anche di birra, e altri senza scene truculente, giocando qualcuno, e lievemente, sul mistero, sul magico o sul miracoloso. Appaiono personaggi già noti ai lettori, alcuni positivi, altri un po’ meno, o figure assolutamente nuove, da una storia e via. Taluni racconti seguono lo schema del poliziesco classico, tali altri vanno per schemi propri verso finali in ogni caso a sorpresa, alcuni stanno rigorosamente nel tema, altri sono utilizzati anche per parlar d’altro, di storia, quella vera, o di costume, senza che la digressione diventi pesante, anzi, scoprendo che questa è funzionale alla vicenda narrata, o al protagonista che la anima. Il mio contributo col racconto QUATTRO VITE IN SAN MARTINO giallo cultural sacrilego con furto ed omicidio davanti alla bella chiesa posta a mezzogiorno.
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2013 ISBN: 9788846736628 pag. 158 Euro 12
Per chi suona la campana. No, in questo caso Hemingway non c’entra. Qui, a suonare è una campanella che Mariangela Casarosa scuote con la mano per dare inizio alla serata del Pinkhouse.
È come un rito magico che si ripete ogni giovedì, una volta al mese, da dieci anni, scandito dai tre suoni che annunziano l’inizio, l’intermezzo e la fine. Poeti e narratori, avvicendatisi nei dieci anni di vita del salotto, raccontano e si raccontano, e le storie sono sempre diverse. Il mio contributo arriva col racconto DISONORATA, che vede l’adolescente Kinzica, tessere la sua trama amorosa con un giovane di nobile stirpe. Mai avrebbero potuto immaginare, che incontrandosi furtivamente in riva all’Arno…
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2013 ISBN: 9788860196415 Pag 160 Euro 12 A di Luca Ricci
A 70 anni dalla nascita di Antonio Tabucchi e con l’ultima testimonianza inedita di Ugo Riccarelli
Racconti di Marco Malvaldi, Ugo Riccarelli, Luca Ricci, Athos Bigongiali, Alessandro Scarpellini, Sergio Costanzo, Matteo Pelliti, Alessandro Agostinelli.
Un libro che vuole essere vivo e palpitante, una raccolta di contributi dove tutto è consentito affinché ne venga furori un ricordo o un ritratto dello scrittore vecchianese eterogeneo e poco ingessato, una descrizione inedita dei suoi innumerevoli talenti ma anche delle sue imperfezioni.
E’ nato così un libro in cui la commemorazione prende forme molto differenti, spesso imprevedibili: si va dal racconto puro di Agostinelli e Scarpellini al memoir di Riccarelli, dall’autofiction di Bigongiali e Ricci al pezzo epistolare di Pelliti, dallo storico-onirico di Sergio Costanzo al comico di Malvaldi. Una serie di scritti che, coralmente, restituiscono al lettore un ritratto di Tabucchi palpitante e poco ingessato, poco museificato, che è al tempo stesso un atto d’amore e un regolamento di conti, per dirla con Curzio Malaparte, ancora e sempre tra “maledetti toscani”.
Gli scrittori non scrivono la Storia, raccontano delle storie. A loro modo sono dei cantastorie, cioè tramandano con la scrittura la loro memoria o una memoria collettiva. Ma la Storia con la maiuscola è fatta anche dalle loro storie. Di queste storie. Dalle nostre storie. Raccontare è raccontarci, scrivere è testimoniare, leggere è ricordare insieme. Antonio Tabucchi
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2013 Collettanea racconti gialli ISBN 9788860196842 pagine 150 Euro 12
Il mio contributo a questa raccolta si Intitola VETRO FILATO.
1560, PISA messa di pasqua in cattedrale. Alcuni figuri tentano di avvelenare Cosimo de Medici, ma non fanno i conti con i fedelissimi del duca. Il sicario, un prete di Cascina, muore in vece della vittima predestinata…
Fra i quattordici racconti, ce ne son di seri, ce ne sono di irriverenti, ce ne sono di beffardi, quando non addirittura comici, o sommessamente tristi. Eppure tutti, in un modo o nell’altro, insegnano qualcosa, hanno una morale, riportano alla luce condizioni e verità appartenute a un passato mai scritto. Altre giocano sul delitto possibile, che nella tecnica e nella tecnologia trova la sua ragion d’essere, altre seguono pedissequamente la tecnica dell’indagine narrata, altre si compiacciono della collocazione temporale del racconto per dipingere situazioni e contesti, sfuggiti finora a ogni narrazione, almeno nella loro combinazione vicenda/territorio. Dal XVI secolo al XXI, dal Monte Pisano al mare, e alla città, il territorio parla di sé e delle sue storie. Penne irriverenti, divertenti, misteriose: solo per palati fini! Gli autori: Cristiana Bruni; Sergio Costanzo; Vittorio Cotronei; Raffaele Damiani; Marco Della Croce; Ubaldo De Robertis; Franco Donatini; Andrea Falchi; Dino Fiumalbi; Andrea Nacci; Giuseppe Pasciuti; Pierantonio Pardi; Arianna Taddei; Renzo Zucchini.
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2013 Collettanea di emozioni ISBN 9788846738066 PAG 90 Euro 10
Il giornale on-line La Voce del Serchio, nell’estate 2013, ha chiesto ai suoi lettori quasi per gioco: “Perché vale la pena vivere qui?”.
Innumeri i commenti arrivati alla redazione e poi gli interventi di Sergio Costanzo, John Ajers, Bruno Baglini, Lara Biondi, Antonio Ceccherini, Ovidio Della Croce, Fedora Durante Beatrice Ghelardi, Mina Canarini, Franco Marchetti, Alessio Niccolai, Rodolfo Palla, Michela Palsitti, Matteo Paolini, Daniela Sandoni, Gabriele Santoni, Fabrizio Sbrana, Antonietta Timpano, Trilussa, Umberto Micheletti con una fotografia, Piero Chicca, ai quali per fortuna si è aggiunto il racconto (non on-line) di Pierantonio Pardi.
Quel gioco estivo è diventato un libro, scritto a più mani per le Edizioni ETS, e raccoglie gli interventi di persone che insieme, col cuore, hanno provato a costruire una mappa emotiva del nostro territorio.
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2015 Collettanea Profondo Blu pag. 116 ISBN: 978-88-99079-50-5. € 12
Il mio contributo a questo lavoro si intitola L’Abisso dell’Anima, storia vera, caso di cronaca irrisolto, intessuto tra le acque smeraldine dell’isola del Giglio. Archeologi subacquei, relitti greci, resti di antiche vestigia, ma anche cupidigia, bassezze dell’anima, abissi della disperazione.
Otto storie dalle sfumature gialle, ambientate – sopra e sott’acqua – nei luoghi più celebri del litorale italiano, tra i suoi scorci naturali unici e le storie di antiche popolazioni, giunte forse dal mare. La lettura di questi racconti ci riporta tra le lunghe spiagge di Tirrenia e Marina di Pisa, le tranquille località balneari di Vada e Donoratico, le acque cristalline del Golfo di Baratti e dell’Isola del Giglio, fino ai rinomati stabilimenti balneari della Riviera Romagnola. “Profondità: lo Zingarelli ne dà ben cinque definizioni. A noi interessa la prima: qualità, condizione di ciò che è profondo, anche in senso figurato. Profondità come chiave di lettura dell’animo umano, come possibile interpretazione della realtà. Gli otto misteri al mare di questa raccolta non fanno altro che scandagliare le profondità, gli abissi, le inquietudini – soprattutto quelle più bieche – che affliggono la nostra esistenza”
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2015 L’uomo del sorrisoPagine: 280 € 13,00 ISBN: 978-88-99014-11-7
Ho letto questo libro in una notte perché mi era stato chiesto di presentarlo, ma dopo averne bevuta ogni parola ho sentito la necessità di scrivere il mio pensiero e fare parte di questa avventura. Di mio pugno solo la prefazione, tutto il merito va all’autrice Patrizia Poli
Segnalato al XXVI Premio Inedito Calvino «per la struggente rivisitazione laica della vicenda di Gesù nella prospettiva di Maria di Migdal», questo romanzo è la storia del loro incontro, di un sacrificio disumano solitario, di una decisione estrema che darà inizio alla voce di una resurrezione. Ma è anche la storia di tanti altri personaggi, di Maria di Nazareth e del suo amore bruciante per il figlio, di Giovanni, il discepolo più amato, di Kefa, di Bar Abba, di Ponzio Pilato, di Bar Kayafa, di Yosef il falegname, di Giuda Ish Karioth.
È uno studio sulla verità che uccide, sul perché della vita e della sofferenza, sulle domande che tutti ci poniamo senza ottenere risposta, ma, soprattutto, è la storia di un amore assoluto, più forte della morte stessa. Una scrittura densa, corposa, vibrante di emozioni.
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2015 ISBN: 9788899079703 Euro 10
Antologia scomoda perché è il riflesso di ciò che è capace di perpetrare l’essere umano quando si inasprisce il suo lato più recondito. Così nasce il vizio. Etimologicamente vizio significa difetto, tendenza e abitudine al male e – nonostante ogni epoca abbia le sue concezioni di peccato – i sette vizi sarebbero da ritenersi validi in qualsiasi momento storico, almeno in occidente da duemila anni a questa parte. Questa antologia nasce per dare libero sfogo ai nostri istinti di essere umani, collocati però in un preciso contesto geografico. Così questi luoghi, queste capitali europee, prendono subito un altro respiro, come se queste città avvolgessero col loro manto spettrale le angosce sotterranee degli uomini che le abitano. Collaboro a questa iniziativa con il racconto LUSSURIA psico indagine sui rapporti deviati, obliqui, lussati, come il significato semantico del termine Luxus ci suggerisce…
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2016 ISBN:978-88-99014-19-3 Euro 10
Dalle penne di 6 + 6 autori pisani (scrittori, giornalisti, sceneggiatori, un comico con un passato da tamburino e un cantautore tifoso sfegatato), 12 racconti che, passando dal fantasy alla testimonianza storica, parlando di cacche di cavallo, di vite uggiose, di tamburini e sbandieratori, di baccalà con i porri e finestre rimaste troppo a lungo aperte, di incidenti, animali e viaggi nel tempo, raccontano, a modo loro, l’atmosfera del Gioco del Ponte.
6 + 6 autori pisani “combattono” ora, qui, su carta per far vincere la loro Parte e il loro racconto.
Chi stabilirà la Parte e i racconti (uno per Parte) vincitori? I lettori e le lettrici. Leggi la Nota dell’Editrice e scopri come votare!
All’interno del libro anche: una introduzione storica sul Gioco del Ponte, una breve spiegazione del suo svolgimento.
Ecco le squadre delle Penne di Parte:
PENNE DI TRAMONTANA:
Francesca Bianchi, Giacomo Bracci, Renzo Castelli, Sergio Costanzo, Annick Emdin, Tommaso Novi.
PENNE DI MEZZOGIORNO:
Chiara Cini, Fabiano Corsini, Marco Innocenti, Cristiano Militello, Alessandro Scarpellini, Valeria Tognotti.
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LAVORI TEATRALI
FRANCO STONE, una storia vera
Recital di divulgazione scientifico-filosofica a cura de I Sacchi di Sabbia e Sergio Costanzo
Come si pronuncia Franco Stone? All’italiana (così come è scritto), o all’inglese (stoun)? In quest’ultimo caso, non sarebbe più corretto scrivere Frank Stone? Cosa c’entra Franco Stone con Frankenstein? È forse la sua parodia? Franco Stone è esistito veramente? Era davvero di Pisa? Ha davvero incontrato Mary Shelley nei suoi anni sangiulianesi? Ha davvero fatto tutto quel che si dice che abbia fatto? Chi era Franco Stone?
Quale miglior occasione di un Internet Festival per rivelarlo? Sacchi di Sabbia e Gatti Mézzi, Gipi, lo scrittore Sergio Costanzo, il comico Marco Azzurrini, il maestro Carlo Ipata, il disegnatore Guido Bartoli, per la prima volta insieme, per raccontare la biografi a di questo straordinario personaggio, in bilico tra scienza, fi losofi a e… fantascienza!! Tra musica, live-painting e teatro, una ricerca “divertita” e divertente delle fonti pisane che, nei primi anni dell’Ottocento, ispirarono Mary Shelley, l’autrice di Frankenstein! Marco Azzurrini, Guido Bartoli, Agostino Cerrai, Sergio Costanzo, Chiara Aurora Gagliano, I Gatti Mézzi, Carlo Ipata, I Sacchi di Sabbia, Rosa Maria Rizzi e con la partecipazione straordinaria di Gipi. Un ringraziamento alla famiglia Agostini Venerosi Della Seta per aver messo a disposizione il proprio archivio.
Guarda il contributo finale di GIPI Pacinotti per lo spettacolo Franco Stone
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DA ZERO A MILLE Talk Show
Pisa.
Antica Repubblica marinara. Gli echi di fasto e potenza sono giunti fino a noi. Il suo simbolo, la croce pomata, è conosciuto e rispettato in tutto il mondo.
Conquistata da Firenze, fu violata, distrutta, annichilita. Incendi, deportazioni, ruberie; oltre al patrimonio tangibile, scomparvero i documenti e le testimonianze. Scomparve la memoria.
Tanta fu la luce di Pisa fino al XV secolo, tanto il buio che oggi la distingue.
Popolo senza memoria, senza storia e senza identità.
Di quel passato glorioso restano piccole scintille nelle manifestazioni storiche. Pisa non è riuscita a dare corpo compiuto al suo passato, è orfana, brancola e si aggrappa a dicerie e leggende.
Dionigi di Alicarnasso, Ovidio, Catone, Virgilio, Claudiano, Al Zuhuri, Cassiodoro, Namaziano, san Basilio, san Gregorio Magno, Arrigo IV, Maria Comnena e molti altri parlarono di Pisa.
Parlarono di noi.
Cartaginesi, galli, insubri, gesati, musulmani, vichinghi tentarono invano di conquistarla.
Re goti, visigoti, franchi, alemanni, ma anche califfi, papi, imperatori d’oriente e d’occidente chiesero ausilio ed ebbero mercato con Pisa.
Da Zero a Mille. Scopriamo insieme cosa avvenne, scopriamo l’essenza della storia di Pisa.
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STORIE DI PISA
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2019 Autore: Sergio Costanzo – Fabio Vasarelli Pagine: 174
Prezzo: 18,00 € ISBN: 9788865284872
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2021 Autore: Sergio Costanzo – Fabio Vasarelli Pagine: 160
Prezzo: 18,00 € ISBN: 9788865285633
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2023 Autore: Sergio Costanzo – Fabio Vasarelli Pagine: 164
Prezzo: 18,00 € ISBN: 9788865286197
Leg(g)ende Pisane è il titolo di una rubrica del quotidiano “Il Tirreno” che dall’ottobre del 2017 esce ogni settimana nelle pagine della cronaca locale. Gli autori, Sergio Costanzo e Fabio Vasarelli, affrontano e trattano a modo loro la storia e le storie della città in epoche e contesti diversi. Il denominatore comune è sempre Pisa, la sua cultura, le sue vicende passate e anche moltissime curiosità. In questo volume sono raccolti i primi cinquanta articoli, in rigoroso ordine cronologico di pubblicazione. Al lettore viene dato lo spunto per approfondire, criticare, scoprire e dibattere su vicende e secoli di storia locale.