L'incontro con l'amico Vittorio, lo scambio delle nostre idee, la fusione delle nostre passioni, portò nel 2004, alla pubblicazione del sito www.luoghidenergia.it
Le riflessioni di allora, sono ora confluite in questo nuovo sito. Ho sempre considerato Vittorio un maestro ed un esempio.
A lui, prematuramente scomparso, dedico queste pagine...
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni
Luoghi ad Alta Energia
Il luogo è
per definizione “una porzione di spazio
materialmente o idealmente delimitata”. Dalla notte dei tempi, le
necessità fondamentali dell’essere umano sono rimaste inalterate:
reperire il nutrimento fisico e spirituale. E’ per rispondere a
questo bisogno primordiale, che l’uomo nel corso dei millenni, ha
delimitato fisicamente ma soprattutto idealmente, luoghi particolari
per caratteristiche geofisiche ed energetiche.
Energia, un termine derivato dal greco, dato dalla fusione di due parole, "en" dentro ed "ergon", lavoro, opera.
Dunque, Luoghi d'Energia,ovvero porzioni di spazio idealmente o materialmente delimitati in grado di produrre autonomamente e intimamente un lavoro. In altre parole luoghi capaci di estrinsecare energie di varia natura che inevitabilmente si compenetrano e interagiscono con tutte le altre forme di energia, inclusa quella compressa, ovvero, la materia.
Associare i due termini ed i significati che sottendono è invero abbastanza arduo ed inusuale almeno per l'uomo moderno, ma questo concetto è stato il fondamento su cui si è basata la ritualità e quotidianità umana in ogni epoca ed ad ogni latitudine. I luoghi d'energia o luoghi alti come li definiscono i francesi, hanno da sempre rappresentato un punto di riferimento, per l'uomo alla ricerca del benessere, della salute fisica ma soprattutto del contatto col trascendente.
Nel corso dei millenni, in virtù delle loro caratteristiche, questi luoghi sono divenuti luoghi di culto, in onore di divinità le più disparate, o luoghi di cultura e potere. Paradossalmente questo intimo legame tra energia e fede, energia e conoscenza, ne ha decretato l'alienazione e l'oblio.
Le
nebbie del passato, vanno gradualmente dissolvendosi e da più parti
autorevoli voci si alzano, nel tentativo di portare l'uomo, a
riappropriarsi di quella cultura e quella conoscenza che gli erano
proprie.
Purtroppo, agli
albori del terzo millennio, vittima consapevole eppur complice di
una fretta imperante, l'uomo ha poco tempo e poca voglia di porsi
domande e in questo contesto di cultura preconfezionata, preferisce
assumere una forma mentis non propria alla quale si conforma e si
adatta. Cogito ergo sum sembra così fuori moda da apparire
offensivo e molte riflessioni, sulla natura dei luoghi, sul rapporto
intimo con la terra, sono relegate al mondo degli ”esoteristi”,
degli “studiosi del paranormale”, degli “scienziati di frontiera” o
dei curiosi, come me.
Così, purtroppo, molti richiami cadono nel vuoto. Se per esempio le teorie del Dottor Hartmann, fossero state recepite con più attenzione, oggi forse saremo qualche passo avanti, nell'irto ed erto cammino per il recupero della conoscenza e padroneggeremo un un sapere che è invece relegato ancora al mondo delle cose oscure e nascoste.
Un sapere che era proprio di tutte le culture antiche e che era stato trasmesso e conservato con cura da generazioni di sciamani, sacerdoti, veggenti, sensitivi, druidi, profeti, monaci e architetti. Ecco dunque il perché di questo luogo ideale e materiale, un tentativo modesto di aprire uno spiraglio, di esplorare il nostro mondo, di concepire la Terra come un essere vivo e pulsante capace di agire, reagire e soprattutto interagire con l’uomo e la sua energia. Templi, caverne, menhir, piramidi, moschee, piccole pievi romaniche o maestose cattedrali, chi di noi in certi luoghi non si è sentito almeno una volta accolto, abbracciato, sollevato, e il suo respiro si è fatto sincrono, ritmato, con un respiro più ampio, immenso... Questi luoghi che dalla preistoria hanno richiamato a se l’uomo, sono stati frequentati, armonizzati, modificati, usurpati, ma ancora oggi il battito della terra è forte e presente.
I Luoghi
Che cos'è dunque un luogo d'energia? E' scientificamente provato che
utilizziamo solo il 10% delle nostre potenzialità cerebrali. Anche
la percezione, attraverso i nostri sensi, è parziale. Riusciamo ad
udire solo determinate frequenze, così come riusciamo a vedere e
percepire solo una gamma limitata di radiazioni cromatiche. Tutto
ciò è considerato normale, mentre non si pensa altrettanto di
persone che estrinsecano capacità "extrasensoriali". Un rabdomante
per esempio riesce a sentire l'acqua diversi metri sotto terra, un
radioestesista riesce a captare le energie sottili o le onde di
forma. Tali facoltà erano nei tempi passati considerati doni,
coltivate, e sfruttate.
Ebbene i luoghi d'energia,
naturali o creati con intervento umano, sono quei luoghi che
contribuiscono ad aumentare le nostre percezioni, il nostro
benessere, il nostro metabolismo, fino a giungere a diretto contatto
con il trascendente.
L'attenzione
estrema che i nostri antenati ponevano nell'ascoltare il ritmo della
terra, li portava non solo a identificare i luoghi d'energia, ma
anche i luoghi dove fosse insalubre abitare, vivere, lavorare. Le
conoscenze della salubrità o meno dei luoghi sono stati quasi sempre
appannaggio della casta sacerdotale. Nell’antichità i cinesi
sceglievano i luoghi dove costruire secondo lo studio delle
simmetrie dell’ambiente circostante. Greci e latini, facevano
pascolare e dormire le greggi per un anno sui terreni dove volevano
costruire. Nei vecchi monasteri in
Himalaya
si orientavano le celle per i monaci in modo che fossero contenute
entro una cella del reticolo di Hartmann, e quindi in zona
neutra. Gli antichi luoghi sacri pagani e paleocristiani sono pieni
di energia positiva. Dolmen, obelischi, menhir, piramidi e poi le
grandi cattedrali, i costruttori hanno sempre tenuto in
considerazione lo studio e la ricerca di luoghi carichi di energie
positive e di neutralizzazione delle energie negative.
I menhir punteggiano la superficie della terra dall'estremo oriente fino in Irlanda, sull'isola di Pasqua come in Africa o in Australia, in Sudamerica come negli attuali Stati Uniti. La cultura megalitica permetteva all'uomo di rilevare i nodi geopatogeni, o zone ad energia negativa. Collocare a terra un menhir, equivaleva a praticare una sorta di agopuntura per trasformare le griglie vibratorie negative, una sorta di sanificazione del terreno e gli obelischi di pietra fungevano da trasmettitori che irradiavano in nella zona circostante energia positiva, una funzione che anche oggi continuano ad avere. Gli antichi Romani, non solo orientavano tutte le costruzioni in relazione ai reticoli, come del resto i Celti prima di loro, ma il tracciato delle loro strade, seguendo le indicazioni degli Auguri, evitava quando possibile luoghi ad energia negativa. Questo per ridurre l'affaticamento dei loro soldati in marcia. Così nell'antica India, le griglie sono state usate per definire il concetto degli otto dishas, (orientamenti) e più precisamente per definire l'orientamento delle tempie ( e quindi della testa ), in relazione alle zone ove risiedere, come è spiegato nei Vastushastras.
I costruttori di cattedrali nel medioevo, oltre a sfruttare luoghi già conosciuti dal punto di vista cultuale ed energetico, eressero meravigliose torri, aventi, tra l'altro, la funzione di antenna ricetrasmittente di energie cosmotelluriche. In definitiva alcuni luoghi furono selezionati, frequentati, modificati, al fine di potenziarne la salubrità e quindi migliorare le condizioni della vita materiale degli uomini, altri invece furono selezionati e potenziati a fini terapeutici o per innalzare lo spirito verso mondi superiori.
Le
civiltà che ci hanno preceduto su questa terra, hanno lasciato
sin dall'epoca eneolitica (Eneo = di bronzo),
testimonianze
evidenti e affascinanti che le culture successive hanno tentato
di spiegare, plagiare, demonizzare.
In alcune zone del pianeta riscontriamo un'ampia quantità e qualità di testimonianze, ma si può considerare che i Menhir siano dispersi in tutto il mondo.
Menhir è un termine di derivazione Bretone e significa "luogo delle pietre" o "Lunghe pietre" e proprio la Britannia è forse uno dei luoghi dove è possibile incontrarne il maggior numero. Nella foresta di Montargis si trova questo Menhir presso il quale ancora oggi si recano le donne che non riescono a concepire.
Oltre alla connotazione energetica è importante sottolineare lo sforzo e le implicazioni tecnologiche che hanno permesso l'escavazione, il trasporto e la collocazione di questi enormi massi, aspetti ancora non del tutto chiariti. Dove non arrivò la la ragione, poté l'immaginazione o ancor più la chiesa. Così i vari siti megalitici che oggi conosciamo, vennero considerati opera dei pagani o del diavolo, identificando i menhir come fanciulle pietrificate per aver violato un comandamento, o buoni cristiani ridotti in pietra da Satana in persona.
Ci
fu così nel tempo il tentativo di "cristianizzare" i menhir,
certamente con scarso successo. Queste pietre infisse nel
terreno, si ritrovano dunque in tutto il mondo.
Anche se i cultori della storia dell'arte e dell'archeologia non hanno azzardato accostamenti, da un punto di vista del ruolo deputato a tali strumenti, si possono tentare delle congetture. Citerei e accomunerei gli obelischi, presenti soprattutto in Africa e in Medio Oriente, ( quelli di Karnak risuonavano come enormi diapason ), ma anche le enigmatiche figure antropomorfe dell'Isola di Pasqua, le colonne ferree e le nostre steli di Luni, in Toscana.
Anche i centri oracolari, erano connotati dalla presenza di pietre fittili e spesso ad una certa distanza delle pietra principale, erano collocate altre pietre minori, quasi a costituire una rete per la circolazione delle energie. A Delfi esiste ancora una copia dell'omphalos, una pietra infissa a terra. Si narra che il luogo era dedicato a Gaia, ed era protetto dal serpente Pitone. Apollo uccise il serpente e sul luogo della contesa fece erigere una colonna. Analoga storia si narra per Delo, o per Montovolo, centro oracolare etrusco sull'appennino tosco emiliano. A pergamo in Turchia, la pietra che indica l'omphalos, ha scolpiti in bassorilievo due serpenti, animale utilizzato per simbolizzare le forze energetiche sotterranee.
Una nota particolare per reperti litici poco conosciuti, ma anch'essi dispersi in tutto il mondo. Si tratta di sfere di dimensioni e peso considerevoli, alcune volte rinvenute isolate, altre inglobate in complessi architettonici di successiva edificazione. In Europa si rilevano più numerose in Serbia, ma segnalazioni certificate, le collocano in 122 nazioni. Queste pietre infisse nel terreno dunque hanno costituito antenne ricetrasmittenti di energia cosmotellurica, a beneficio degli uomini che seppero sfruttarla.
Nei
primi secoli del cristianesimo, un movimento di asceti scelse
come luogo di meditazione l'apice di monoliti infissi nel
terreno e in alcuni casi lo elessero a propria dimora. Il più
famoso è sicuramente San Simeone Stilita che in Siria dimorò per
quasi trenta anni all'apice di una colonna di alta 17 metri. E'
logico pensare che oltre alla carica votiva questi uomini
ricevessero e usassero una particolare energia proprio dal luogo
ove risiedevano. Intorno alla colonna fu edificato intorno al
490 una complesso monumentale, abbandonato poi a seguito
dell'avvento dell'Islam. Oggi rimane di quella colonna un
moncone eroso dal tempo e dall'incuria. Sarebbe interessante
analizzare anche da un punto di vista radioestesico l'energia di
tali luoghi.
I menhir da pietre isolate, sono stati poi collocati in modo da formare delle strutture allineate, talvolta di poche unità, come nell'area sacra di Sa Perda Longa in Sardegna. Questi allineamenti, seguivano verosimilmente vie d'acqua subaeree o linee di energia particolarmente elevate.
Impressionante il numero e le dimensioni dei menhir allineati in Francia a Carnac. La leggenda vuole che una folle inferocita inseguisse un tale e per intervento divino venisse pietrificata.
Altre strutture organizzate sono definite Cromlech, (dal bretone crom,"rotondo", e lech, "pietra") costruzioni circolari la cui funzione era forse molteplice, sacrale ed astronomica. Anche se la maggior parte di questi recinti sacri si ritrova nel nord Europa, vi sono alcuni esempi anche in Italia e in particolare in Valle d'Aosta. Il più famoso e studiato rimane quello di Stonehenge, ma vale la pena di ricordare anche il cerchio di Avebury.
Altre strutture litiche collocate in luoghi a particolare carica energetica sono i Dolmen (dal bretone dol, "tavola", e men, "pietra") lastreposte orizzontalmente su sostegni verticali. La sardegna può vantare il Dolmen più importante di tutta l'area del mediterraneo, una struttura litica del peso complessivo di 27 tonnellate.
Altri
luoghi abbastanza misteriosi per origine e significato, sono le
Tagliate Etrusche.
Disseminate in tutta la Toscana e il Lazio, sono vere e proprie vie cave intagliate nella roccia. Sono state avanzate alcune ipotesi, ma tutte fumose e poco convincenti. E' noto che la religione etrusca fosse impregnata di concetti divinatori ed esisteva un vero corpus letterario che i Romani chiamarono "Disciplina etrusca". Erano abili minatori e molto del loro sapere era attribuito alla terra. La leggenda narra che il dio Tàges, sotto le spoglie di neonato, era apparso tra le zolle del campo che il leggendario eroe Tarconte, stava arando. Il fanciullo spiegò i segreti della divinazione da cui il nome Disciplina Tagetica. E' verosimile che le vie cave, seguano vere e proprie linee di forza e i luoghi del culto, oggi abbandonati e spesso irraggiungibili, fossero luoghi di alta energia. Come nel caso dei luoghi prescelti dagli stiliti, sarebbe interessante valutare il reale stato energetico delle vie cave.
Analizzare la
miriade di sorgenti ed acque alle quali nel tempo sono
state attribuite proprietà particolari, è pressoché impossibile.
Vale la pena
ricordare tutte le fonti termali di cui la nostra Italia è
particolarmente ricca. E' risaputo che ogni acqua ha effetto
terapeutico per l'una o l'altra patologia, ma nessuno ha mai
saputo dare una spiegazione scientifica del fenomeno. Sono
dell'opinione che la ragione vada ricercata nell'ambito delle
energie che l'acqua con la sua capacità chimica, ma anche con la
sua memoria specifica è in grado di veicolare. Molti dei
santuari edificati in epoca cristiana hanno inglobato pozzi o
fontane ed ancor oggi all'acqua sono legati fenomeni denominati
"miracoli". Voglio qui ricordare il Pozzo di Santa Cristina in
Sardegna. La vista dall'alto ne evidenzia una
struttura esterna a "toppa" forse in assonanza con l'organo
generatore della Dea Madre. Al centro del monumento una
scalinata scende nel sottosuolo. Tutte le strutture murarie sono
di pietra basaltica, facilmente reperibile ma di eccezionale
durezza alla lavorazione. La costruzione risale al XII secolo
avanti Cristo e da allora è stata sede di cerimonie liturgiche
che hanno attraversato il tempo e la storia. E' stata condotta
una attenta analisi e sono stati diagrammati i livelli
energetici che mutano man mano che si discende la scalinata,
fino ad arrivare in contatto con l'acqua. Seguendo quanto
affermato da Mario Aresu e Lello Fadda, a
l
primo gradino, sono state rilevate 2.000 Bovis. Il livello sale
man mano che la discesa procede, fino ad arrivare a 7.800 Bovis
al decimo gradino. Scendendo ancora si arriva al
ventiquattresimo gradino con 34.000 Bovis e al contatto con
l'acqua si raggiungono 410.000 Bovis. Questi livelli energetici
fanno pensare che la discesa alle acque rappresentasse un vero e
proprio cammino di iniziazione o comunque un percorso di scarico
e ricarico di energie per chi scendeva al pozzo e si immergeva
nelle sue acque. Fonti greche e latine riportano dell'usanza dei
Sardi di recarsi presso i loro monumenti per i riti
dell'incubazione. Si trattava di rituali di guarigione in cui,
per cinque giorni e cinque notti una persona soggiornava o
addirittura dormiva in queste aree ad alta energia.
Un
altro pozzo sacro in ottimo stato di conservazione e facilmente
accessibile è quello di "Sa Testa" nei pressi di Olbia. A
differenza del pozzo di Santa Cristina la struttura è realizzata
interamente in granito e scisto, materiali lapidei di cui la
zona è ricchissima. Il monumento si sviluppa sull'asse NNO-SSE
con una lunghezza complessiva di 17.50 metri. La Tholos, la
copertura del pozzo vera e propria, è andata perduta e oggi è
visibile soltanto la base circolare. Nel monumento si
riconoscono un cortile circolare e un vestibolo a forma di
trapezio. Si giunge così alla scalinata e particolare
interessante, il primo gradino
di
accesso è in realtà una canalina con funzione di valvola
troppo-pieno, che consentiva la fuoriuscita dell'acqua in
eccesso in periodi di massima abbondanza. Il cortile infatti è
in pendenza verso l'esterno e il pavimento presenta al centro
una condotta realizzata interamente in pietra, che serviva a far
defluire l'acqua all'esterno, in modo da non impedire o
disturbare lo svolgimento dei rituali, anche con la massima
capienza idrica. Il pozzo ha 17 scalini 9 dei quali attualmente
sommersi. La discesa fino alla soglia finale è impossibile. Al
momento della mia visita, un grosso serpente si muoveva pigro
sugli scalini per poi sparire in un anfratto. Molti di questi
rettili trovano
riparo
fra le umide pietre del pozzo e probabilmente da sempre sono da
considerarsi i veri guardiani del
luogo. Verosimilmente il pozzo di Sa Testa è più antico di
quello di Santa Cristina, lo si fa risalire infatti al XVI
secolo avanti Cristo. Pozzi analoghi sono numerosissimi in
Sardegna almeno 50, alcuni come il pozzo Milis a Golfo Aranci in
pessime e degradate condizioni. Esistono pozzi e sorgenti
eneolitici anche nel resto d'Italia e d'Europa. Sicuramente
però o se ne è persa traccia o sono stati inglobati e snaturati
da costruzioni posteriori. Cito solo per cronaca il pozzo
druidico di Chartres posto 37 metri sotto la superficie del
pavimento e ormai sacrificato alla splendida cattedrale gotica.
Sarebbe interessante riuscire a scorgerne altri.
Molto forse
troppo si è detto e scritto intorno alle piramidi. Ancora
pochi o relegati al mondo del paranormale, sono i contributi che
affrontano l'argomento da un punto di vista energetico. Mi piace
ricordare che tre grandi personaggi della storia, che non
esiterei a definire "iniziati" decisero di dormire, ( vedi sopra
riti di incubazione ), nella grande piramide di Cheope. Se
Alessandro Magno, Giulio Cesare e Napoleone Bonaparte, fecero
tanta strada e condussero perigliose campagne militari, allo
scopo di sperimentare in prima persona le proprietà energetiche
della piramide, un
motivo
ci sarà stato di certo. La grande piramide è dunque la più
studiata, grande interesse destano le sue dimensioni, gli
allineamenti rispetto alle costellazioni, il ripetersi nelle sue
proporzioni delle più importanti costanti matematiche. E'
definita di Cheope o Khufu in modo erroneo, giacché la stele
scoperta da Auguste Mariette e attualmente conservata al museo
del Cairo riporta che " Khufu pensò al restauro del tempio di
Iside -Signora della Piramide-, situato vicino alla Sfinge". Ma
la piramide è prima di tutto una macchina energetica capace di
convogliare e amplificare le energie, e del resto l'origine del
suo nome ( pyr = fuoco ) traducibile come "fuoco nel mezzo"
lascia pochi dubbi. Nel 1930 monsieur Bovis notò che gli animali
rinvenuti morti al suo interno, non erano putrefatti, ma
mummificati. Il filosofo Paul Brunton ottenne dal Cairo
l'autorizzazione a trascorrere una notte nella camera del Re, e
stilò un dettagliato resoconto dell'incredibile esperienza.
Successivamente grazie agli studi di Verne Cameron e Karl Drbal,
si arrivò alla conclusione che le strutture geometriche a forma
piramidale sono generatori di energia e che la massima
espressione di questa energia si ha ad un'altezza pari a circa
un terzo
dell'altezza totale. In tale posizione nella piramide di Cheope,
è collocata la Camera dei Re, più che una tomba, un luogo di
cultuale e di guarigione. Relativamente alle piramidi sono stati
osservati due fenomeni particolari:
1. L'energia viene concentrata e convogliata intorno all'asse verticale che passa attraverso l'apice della piramide,
2. L'energia esce dalla sommità della piramide in una forma a spirale.
Sono stati
osservati molti fenomeni importanti utilizzando modelli fatti
di pietra, legno,
carta,
plastica. Ponendo un alimento all'interno della piramide, ad
un'altezza di circa un terzo del totale, l'alimento si
disidraterà e se mantenuto a lungo verrà mummificato. Il latte
non va incontro a degradazione ma si trasforma in formaggio
senza alcuni additivi. I semi sottoposti a tale trattamento
germinano più rapidamente e sono più sani di quelli comunemente
trattati. Potendo usufruire di grandi modelli dove un uomo può
sedersi, si sono riscontrati benefici rispetto a patologie in
atto. Matematicamente, le piramidi sono proiezioni degli
emisferi terrestri e la piramide di Cheope è in perfetta armonia
con le dimensioni del creato. Come è noto, i monumenti più
conosciuti aventi una struttura piramidale sono in Egitto e
Mexico, ma è doveroso ricordare oltre agli Ziggurat babilonesi,
anche tutti i tempi disseminati in estremo oriente che se
proprio non presentano una struttura piramidale canonica, hanno
diverse caratteristiche in comune e spesso sono sovrastati da
pinnacoli altissimi aventi verosimilmente le stesse funzioni
attribuite ad un menhir. Contrariamente a quanto si pensa, le
piramidi sono diffusissime in tutto il mondo. Si hanno
testimonianze in Ucraina, in Brasile e Perù, in Mauritania,
Mozambico e Namibia, ma anche in Australia e grande interesse
destano le piramidi sommerse al largo dell'Isola di Pasqua e
delle Bermude. Anche l'Italia ha le sue piramidi, a
Montevecchia in Lombardia, in Sicilia nei pressi di Enna ed in
Sardegna, a Monte d'Accoddi.
Quando si parla
luoghi d'energia, forse viziati da una certa moda o tendenza, la
mente corre immediatamente alle popolazioni celtiche, bretoni o
egizie e compiendo un salto epocale enorme, si approda come
d'incanto, alle cattedrali gotiche. Tanto per fare un esempio,
si urla ormai dappertutto la cattedrale di Chartres fu costruita
ove
anticamente, sorgeva un pozzo druidico. E'solo un esempio e ne
potrei citare altri, ma quello che mi preme ricordare, sia pur
brevemente, è che fra i Celti e gli architetti medievali,
vissero, pregarono edificarono, i Greci e i Romani. Oggi tali
culture sono relegate al pari dei Goti o degli Alani, fra le
culture pagane, per la sola colpa di essere vissute con
splendore, prima della predicazione di Cristo. Le due grandi
civiltà classiche ci hanno tramandato divinità proprie legate
indissolubilmente ai boschi e alla terra, ma hanno anche teso
un ponte tra l'oriente e l'occidente, introducendo in Europa
alcuni culti di cui ancora si celebrano i misteri come quello
zoroastriano, o quelli legati alla grande madre. A partire dal
III sec. a.C., il culto della dea egizia Iside, ebbe un ruolo
di particolare importanza. Venne adorata sotto le sembianze di
tenera madre del dio Horo fanciullo (Iside Lactans ), ma
anche in associazione a molte divinità del pantheon romano,
quali Iside-Fortuna, Iside-Faria e Iside-Demetra. Proprio quest'ultima
associazione è particolarmente importante, dato che
Iside-Demetra fu invocata dai romani come Cerere-Demetra, dea
dei boschi e dei campi. In tutte le province romane il culto di
Iside lasciò nei luoghi deputati alla sua adorazione, vestigia e
testimonianze, che con la cristianizzazione furono assimilate o
modificate. In Francia, un piccolo villaggio sorse nelle
vicinanze di un luogo dedicato a Iside. Per indicare il piccolo
paese, si cominciò ad identificarlo come "par Isis", ovvero,
vicino ad Iside. Questo toponimo attraversando i secoli e
sopravvivendo nella cultura celtica, al latino Lutetia, divenne
Paris, attuale capitale Francese.
L'avvento del
cristianesimo, innestato quasi a forza in un tessuto sociale
fortemente politeista, portò anche frutti amari. I luoghi che da
millenni venivano frequentati per le loro caratteristiche
energetiche e talvolta terapeutiche, furono piano piano
assimilati ad una religione che ne snaturò quasi per intero le
connotazioni iniziali. Inoltre ciò che era patrimonio culturale
di molti, divenne in modo ancor più marcato che in passato,
appannaggio di una classe sacerdotale che nei secoli conquistò
un potere temporale mai raggiunto prima. Nel tentativo di
demonizzare tutto ciò che poteva costituire un legame col
passato, anche le conoscenze profonde delle energie finirono al
bando e fu solo grazie ad una nuova categoria di persone che
furono preservate e non scomparvero per
sempre. La capacità di riconoscere un luogo d'energia passò
piano piano dalle classi sacerdotali, alle varie compagnie di
architetti e costruttori, che fin dall'alto medio evo tentarono
di recuperare e praticare le antiche conoscenze. Lo stile
Romanico segnò indiscutibilmente i primi secoli del medioevo per
poi lasciare spazio al Gotico. Trascurando considerazioni di
natura artistica e stilistica, punterei l'attenzione su una
differenza sostanziale nella progettazione ed esecuzione degli
alzati. Lo stile romanico contraddistinto da mura perimetrali
spesse e con fenestrature limitate, si avvaleva di coperture
semplici " a botte " sfruttando le capacità statiche dell'arco
a tutto sesto. Con
l'introduzione
dell'arco a sesto acuto e l'alleggerimento delle strutture
portanti, anche le volte assunsero forme diverse e prevalsero
crociere più o meno complicate. Con il passaggio al gotico altri
elementi arricchirono la chiesa, da un punto di vista statico ed
estetico. Entrarono in gioco soprattutto in Francia le grosse
torri poste in facciata, talvolta speculari, altre diverse anche
nelle dimensioni. Ebbene tali modifiche apparentemente soltanto
architettoniche, sono state introdotte per perfezionare la
circolazione e la distribuzione delle energie cosmotelluriche.
E' infatti intuibile che strutture con cuspidi e archi acuti,
prevalenti nel gotico, hanno la capacità di veicolare verso
l'alto in modo preciso e raffinato le energie che una struttura
a tutto sesto irradia e quindi disperde in modo omogeneo forse,
ma più casuale. Basta ricordare i rudimenti di fisica a
riguardo della localizzazione delle cariche, elettriche che
prediligono strutture acuminate anziché superfici regolari. Le
possenti torri poste in facciata, alla stregua dei menhir,
fungevano e fungono ancora da potenti antenne ricetrasmittenti.
L'evoluzione dello stile dunque, mediata da influssi orientali a
seguito dei contatti commerciali con l'Islam ha indotto una
variazione delle tecniche di costruzione, volte al
perfezionamento delle chiese in funzione della ricezione e
distribuzione delle energie.
Un'altro
elemento di cui tener conto è la presenza costante sotto le
chiese, dell'acqua. Senza
acqua non c'è vita, è risaputo,
ma senza acqua non c'è energia e neanche trasferimento di
informazioni. Le discipline accademiche che si occupano di
storia dell'arte e archeologia, non hanno ancora assimilato
questo concetto. Eppure giorno dopo giorno si aprono nuovi scavi
ed emergono nuove evidenze. I costruttori medievali, conoscevano
il potere dell'acqua e la presenza di tale elemento era
fondamentale per determinare in quale punto dovesse sorgere una
chiesa. Esistono importanti lavori che hanno evidenziato ciò che
i radioestesisti vanno dicendo da tempo. Sotto i pavimenti e i
sagrati delle chiese medievali, scorrono in modo ordinato,
spesso artificialmente predeterminato, vie d'acqua che veicolano
energie cosmotelluriche e fanno si che la chiesa sia un luogo di
culto ma al tempo stesso una macchina energetica. Non solo
l'acqua, ma anche l'orientamento della costruzione, le
dimensioni e le proporzioni, contribuiscono ad armonizzare il
luogo d'energia. Molte chiese romaniche soprattutto in Francia
non rispettano gli allineamenti equinoziali o soltiziali, ma
l'asse longitudinale è orientato a 77° rispetto al Nord. Questo
allineamento apparentemente indecifrabile, è in realtà fuori
asse Est - Ovest di 23° ovvero l'inclinazione dell'asse della
terra. Tale allineamento chiamato "Onda d'Iside" conferisce alla
chiesa un alto valore energetico. Anche la misura di base
utilizzata per progettare e costruire una chiesa, era spesso in
relazione alle caratteristiche del luogo. Si utilizzava di
solito il metodo della Coudèe, che armonizzava le coordinate
equinoziali e la latitudine, che contrariamente a quanto si
possa pensare era un concetto ben chiaro e documentato.
Subentravano poi i rapporti armonici e numerici che dettavano le
regole per lo sviluppo degli spazi e degli alzati. Enorme
attenzione era dunque prestata alle caratteristiche energetiche
del luogo, verosimilmente già conosciute ed evidenziate dai
predecessori, mediante un menhir o un dolmen.
Osservando la planimetria della chiesa di Grandson, notiamo in rosso il reticolo di Hartmann, in verde la Rete di Curry, in azzurro due vie d'acqua subaerea. Puntando lo sguardo in prossimità dell'ingresso, notiamo che la rete di Curry è doppia e si sovrappone alla linea H. che segue l'asse longitudinale. Tale effetto è dovuto a due colonne di granito a destra contrapposte a due colonne di marmo a sinistra e nessuna delle quattro risulta essere portante. La zona d'ingresso dunque risulta essere altamente negativa. Proseguendo in avanti incontriamo dunque il primo corso d'acqua, in gergo "il Giordano". Divide idealmente in due la chiesa, oltrepassarlo consapevolmente, vincendo le iniziali forze negative, veicolerà l'uomo verso livelli energetici più elevati. Percorrendo così il cammino dall'ingresso, verso l'altare, l'uomo si trova ad attraversare una zona in cui cede le sue residue energie, attraversa il Giordano e poi procede verso un cammino di ricarica energetica e dunque spirituale. Questo iter è in accordo con il concetto di morte e rinascita ad opera del divino. Misure in scala Bovis infatti vanno da valori al di sotto dei 4.000 all'ingresso, per arrivare a 30.000 nei pressi dell'altare, energia ad alto livello raggiunta grazie al contributo del secondo corso d'acqua che scorre in senso contrario al primo.
Puntiamo lo sguardo ora sulla cattedrale di San Nicolas a Friburgo. Sorge su uno sperone di roccia che si eleva su 3 falesie di calcare. Il cantiere fu inaugurato nel 1283 e i lavori terminarono nel 1512 con l'edificazione della torre in stile "gotico fiammeggiante". Il luogo di costruzione si trova all'incrocio di due potenti correnti telluriche ( in rosa nella planimetria ), la principale che passa anche sotto le abbazie di Maigrauge e d'Hauterive per poi proseguire verso Losanna e l'altra proveniente da Avenches, capitale politica e religiosa della Svizzera romana.
Le due correnti si incrociano
sotto il coro e uno splendido Drago in bassorilievo, orna uno
dei pilastri di sostegno della volta. Come è noto i Draghi
simbolizzavano nella
cultura
druidica le energie sottili della terra. Oltre al coro ci sono
altri punti ad alta energia, in particolare di fronte ad un
dipinto della Crocifissione e sotto una statua della
Deposizione, si ritrovano linee cosmotelluriche anche se di
intensità inferiore. Come evidenziato dalla planimetria, si
rilevano tre corsi d'acqua ed il fonte battesimale, posto in
una posizione non abitualmente rinvenuta, è proprio sulla
perpendicolare di uno di essi. Secondo alcuni studi la presenza
dell'acqua decuplica la capacità di percezione
"extrasensoriale".
Osservando la planimetria sulla quale sono riportate in dettaglio le reti geomagnetiche,notiamo che le due grosse correnti telluriche, sono come per magia demoltiplicate e frazionate all'interno della chiesa.
Quando si pone in essere un
tempio,le linee di Hartmann si deformano e si "impacchettano"
all'esterno dei muri perimetrali. All'esterno delle piramidi
sono state contate fino a 13 linee addensate, per le chiese
invece solitamente ne vengono riscontrate 7, anche se Blanche
Merz sostiene che il numero varia con l'importanza e dunque
l'energia del luogo. All'esterno della chiesa dunque, si ha
dunque un addensamento e ciò determina un campo di energia
negativa talmente alto, da indurre il credente a rimanere
all'esterno. Varcare la soglia impone una precisa volontà che
supera la repulsione iniziale del luogo. Lo spazio interno che
viene delimitato, è un luogo sgombro da linee, almeno
inizialmente. L'utilizzo di materiali diversi, la posa di
pilastri e di tutti gli impianti architettonici che i
costruttori, hanno posto consapevoli del loro operato,
richiamano e ridistribuiscono le linee d'energia. A dodici metri
di distanza dall'ingresso di San Nicolas, il reticolo di
Hartmann si modifica e assume la struttura di due grossi fusi
incrociati. Al punto di intersezione si rileva la presenza del
quadrato magico, che non ha riscontro fisico, nel senso che non
ci sono pietre disposte in
modo particolare o un elemento che lo faccia individuare. Questo
quadrato è un luogo ideale, evidenziato dalla rilevazione delle
correnti cosmotelluriche e indugiando a camminare sulle pietre
del selciato, si avverte il richiamo della cattedrale, salvo poi
soffermarsi all'ingresso e avvertire tutto il peso della
responsabilità, entrare o non entrare? E ora, un pò di
geometria. Nel nartece si rileva la presenza di tre pietre di
granito, inserite in una pavimentazione di arenaria. Due di
esse sono accoppiate e misurano 29.5 x 80.3 cm. ciascuna. La
misura del lato corto è immediatamente associabile al piede
romano e ritma la divisione di molti spazi. Per esempio la base
del piedistallo delle piccole colonne del nartece misura 29.5
cm per lato e il rapporto tra il diametro delle colonne e il
lato della base, è legato al numero aureo. La misura di 80.3
cm rappresenta la Coudèe locale, calcolata, o per meglio dire,
empiricamente rilevata alla latitudine di Friburgo, all'epoca
della costruzione. La terza pietra misura 29.5 x 55.74 cm e la
diagonale di tale rettangolo misura 63.069 cm, misura che
corrisponde al cubito reale di Gerusalemme ed è anche un
milionesimo della misura del raggio terrestre. Tra una colonna e
l'altra della navata, intercorre esattamente 12 volte, il cubito
sacro. Queste piccole osservazioni geometriche inducono due
riflessioni : prima cosa, il legame culturale tra gli
architetti medievali e gli antichi costruttori era molto saldo,
secondo, che la cattedrale, come molte altre costruzioni
religiose, è in armonia con il creato, di cui riproduce come
multipli, le misure naturali.
L'armonizzazione delle misure della costruzione, e la sapiente collocazione di colonne e strutture, fanno della cattedrale una perfetta macchina energetica. Sulla scorta delle misurazione in scala Bovis, delle zone ad alta e bassa energia, è stato teorizzato un percorso ideale da compiere dai fedeli in un tempo di 15 minuti. Mi preme ricordare che la deambulazione era pratica comune all'interno delle chiese nel medioevo. Infatti oltre ai momenti liturgici, la chiesa era teatro di vita quotidiana e dell'amministrazione della giustizia. Sottoponendo 40 persone ad un test, che prevedeva la deambulazione all'interno della chiesa, secondo un percorso stabilito, è stato possibile rilevare che la loro energia alla fine del percorso, era quadruplicata e dimezzava lentamente nell'arco di dodici ore. E' chiaro dunque, che tutti i luoghi d'energia hanno esercitato da sempre sull'uomo, un effetto benefico se non terapeutico.
Un breve accenno ad un altro tipo di edificio sacro.
Innanzi tutto l'avvento
dell'Islam non comportò la distruzione degli edifici sacri
preesistenti, anzi tutte le chiese di matrice egizio-siriaca
rimasero intatte. In molti casi, le chiese furono modificate ed
adattate al culto musulmano. E' il caso della grande
Moschea
Ommayyde in Siria. Sorge nel luogo ove nel XI secolo a.C. gli
Aramei eressero un tempio al dio Hadad. Con la romanizzazione ci
fu la trasformazione del tempio e fu dedicato a Giove e in
seguito fu eretta la grande basilica di San Giovanni Battista.
Quando nel 636 i musulmani entrarono in Damasco lasciarono ai
cristiani l'uso parziale della chiesa e una parte fu adibita a
moschea. A testimonianza di ciò, è ancora consentito ai
cristiani entrare nella moschea e venerare presso la cappella (
n° 18 nella planimetria ) i resti della testa decollata del
Battista, oppure pregare, sia pure in silenzio. Questa intesa
durò fino al 705 quando il califfo Al-Walid decise di erigere la
più grande moschea mai vista. La struttura fu ampliata, dotata
di un cortile, le acque subaeree furono regimentate e
convogliate alla grande fontana (cerchietto n° 6). L'insieme
moschea-cortile, forma un rettangolo di 155 x 96 metri,
dimensioni in rapporto aureo perfetto.
La presenza dell'acqua è elemento comune a chiese e moschee.
Considerando le condizioni climatiche del medio oriente, l'acqua
acquista una plusvalenza. Un luogo ove fosse presente l'acqua,
oltre ad avere i connotati energetici, diveniva automaticamente
un luogo di potere, un luogo ambito anche per il valore
materiale dell'acqua. Possedere un pozzo è ancora oggi
considerata una ricchezza. Mi preme sottolineare che tutte le
moschee hanno al loro esterno un pozzo ove attingere acqua
indispensabile per le abluzioni. Ultimo elemento, se le
cattedrali gotiche hanno imponenti torri, le moschee hanno
snelli Minareti. La grande moschea di Damasco, ne ha addirittura
due, uno a metà del lato Nord, ( n° 2 nella planimetria ) il
Minareto della Sposa e l'altro all'angolo sud orientale (n° 20
nella planimetria ) il Minareto di Gesù. Secondo la tradizione
musulmana infatti, nel giorno del giudizio universale Gesù
tornerà in terra e apparirà sul minareto. Un luogo d'energia
importante direi, capace di unire nel giudizio finale due
religioni così lontane........
Tornando alle nostre chiese cristiane, aguzzando la vista, noteremo che molte hanno all'esterno un pozzo, di solito posto lateralmente. Addirittura secondo la regola di San Bernardo, tutti i conventi venivano edificati seguendo precise disposizioni e il pozzo, di solito collocato al centro del chiostro e quindi a fianco della chiesa, era un elemento fondamentale.
Gli esempi di Friburgo e Grandson, non sono che uno spiraglio in un mondo di luce che ancora dobbiamo scoprire.
Probabilmente sarà necessario spogliarsi del nostro abitus di uomini moderni rinunciando un pò alla nostra estrema ratio, ma passo dopo passo potremo riappropiarci di molte cose che, sordi e ciechi, al momento, non riusciamo a cogliere.
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni
Oggigiorno siamo abituati alla
presenza dell'acqua nelle nostre case, apriamo il rubinetto ed è
scontato che essa esca. Non era certo così agli inizi del secolo
scorso e figuriamoci nei secoli passati. La ricerca
dell'acqua, bene prezioso, è sempre stata deputata a persone con
sensibilità particolari, che dotate di semplici strumenti,
riuscivano a "sentirne" la presenza. Anche ai nostri giorni,
nonostante non sia più necessario, almeno alle nostre
latitudini, ricercare l'acqua, ci sono persone che per svariati
motivi, curano ed incrementano le antiche conoscenze.
Una
studiosa di fama mondiale è senza dubbio Bianca Merz.
La
studiosa francese in un intervista racconta come si rese conto
di avere particolare affinità con le energie sottili. Seguendo
il lavoro del marito impiegato come consulente idrogeologico a
Losanna, gli indicava in modo istintivo dove scavare per
reperire vie d'acqua. Un periodo di apprendimento nel deserto
della Mauritania, affinò le sue capacità nei confronti
dell'acqua.
"E' come possedere uno speciale senso dell'olfatto" racconta, "un senso che l'uomo moderno ha perduto ma che con calma, studio e soprattutto senza pregiudizi, può tranquillamente recuperare".
L'acqua, chimicamente H2O,
è una molecola stabile
anche
se sottoposta a sollecitazioni di natura termica. Se l'energia
cinetica non altera la struttura molecolare dell'acqua, ma
soltanto il suo stato fisico, può condizionarne la memoria, e
comunque la natura del legame può essere influenzata da molti
altri fattori. L'acqua è un "Dipolo", ossia ha una struttura in
cui si può evidenziare una zona a carica negativa (l'Ossigeno )
ed una positiva ( l'Idrogeno ). Tale peculiarità è dovuta alla
natura dell'unione tra Idrogeno e Ossigeno e alla struttura e al
livello energetico degli orbitali su cui ruotano gli elettroni
di legame. Al di là di disquisizioni teoriche, la distribuzione
delle cariche, il rapporto con altri elementi o molecole che in
essa si disciolgono o si ionizzano, conferiscono all'acqua
peculiarità uniche, anche dal punto di vista
energetico. La conducibilità elettrica dell'acqua non
deionizzata è elevata e la sua interazione con substrati di
natura e carica diversi, produce effetti interessanti.
Le
correnti d'acqua circolanti nel sottosuolo, dotate di proprietà
elettrochimiche, scorrendo attraverso le sabbie, le ghiaie ed
altre faglie terrestri generano una corrente elettrica
misurabile sulla superficie del suolo. La differenza di
potenziale responsabile della produzione di corrente, è generata
dalla bipolarità esistente tra il letto di scorrimento delle
acque, che assume una carica negativa, e l'acqua stessa che
invece assume una carica positiva. Queste particelle elettriche
positive si spostano normalmente a velocità lentissime, dieci
metri al giorno, e provocano correnti misurabili dell'ordine dei
millivolt. Ma nel caso di velocità elevate, esse provocano una
liberazione di energia che determina un campo di induzione
elettromagnetica tale da influenzare il campo di microonde sulla
superficie del terreno, perturbando l'irraggiamento tellurico.
Si evidenzia,
quindi, che sui
corsi
d'acqua sotterranei e nei loro dintorni hanno luogo
perturbazioni energetiche generalmente dannose per
gli esseri viventi.
Dormire o soggiornare inconsciamente sopra una via d'acqua
sotterranea, può alterare molti dei nostri ritmi metabolici.
Alcuni studi evidenziano che si possono ridurre fino ad un terzo
le difese immunitarie. D'altro canto però sotto i templi sono
state prodotte scanalature artificiali, famose ormai quelle di
Chartres e Santiago di Compostela. L'effetto dell'acqua che
circola sotto il suolo delle cattedrali contribuisce invece a
creare un effetto benefico o terapeutico per l'organismo. La
spiegazione non è certamente semplice. Gli edifici cultuali sono
sempre stati edificati in luoghi particolarmente connotati da
energie cosmotelluriche. Dai menhir, che collocati a terra,
attiravano a se le energie cosmiche, fino a riequilibrare la
salubrità del luogo, si è arrivati via via alle cattedrali , che
con le loro strutture, hanno non solo riequilibrato il tasso
vibrazionale, ma anzi, lo hanno elevato. I costruttori di templi
di ogni epoca, hanno costantemente affinato le loro tecniche
fino al punto di manipolare, indirizzare e veicolare le energie
in punti prestabiliti. Anche le energie veicolate dall'acqua,
contribuiscono dunque a innalzare l'energia di un luogo.
L'Acqua ha però
anche altre proprietà, è dotata di memoria.
In virtù della
sua distribuzione sterica, le
sue molecole
possono assumere varie forme che concorrono alla costruzione di
strutture diverse di volta in
volta.
Analizzando due fiocchi di neve al microscopio, risultano
diversi l'uno dall’altro, e inoltre sciogliendoli separatamente
facendoli gelare nuovamente, si riottengono gli stessi identici
fiocchi di partenza con peculiarità differenti. Di più,
Jacques Benveniste fra molti
esperimenti, eseguì anche questo, riproducibile facilmente anche
in casa. Mise un pentolino di acqua sul fuoco e la fece bollire,
indi la ripose con il recipiente nel frizer assieme ad un altro
recipiente di acqua fredda. Ebbene l'acqua calda congela più in
fretta di quella fredda! Il motivo è che le strutture che
collegano le molecole d'acqua con ponti a idrogeno, subiscono
una serie di cambiamenti nei passaggi di stato dei quali rimane
traccia nell'acqua in virtù di fenomeni di "isteresi" (fenomeno
per il quale l'induzione dipende
anche dalle vicende elettriche o magnetiche precedenti). In
altre parole l'acqua ricorda (quindi memorizza) il percorso
energetico ed entropico (l'entropia da il grado di disordine e
di disorganizzazione delle molecole e indica la tendenza dei
sistemi a evolvere verso il caos ) dovuto al cambiamento di
temperatura che ha subito nella fase di riscaldamento e durante
il processo di congelamento, lo ripercorre in senso inverso e
con maggiore velocità. "Ricorda", cioè, tutto il "percorso"
effettuato precedentemente. Provare per credere! Si potrebbero
citare molti esempi, ma uno per tutti forse rende giustizia alla
sensibilità dell'acqua. Quando spesso incuranti dello spreco
togliamo il tappo al lavandino o alla vasca, l'acqua defluisce
nello scarico, dando vita ad una spirale vorticosa destrorsa. Se
ci rechiamo nell'emisfero australe e compiamo la stessa identica
operazione, noteremo che la spirale sarà sinistrorsa. Effetto
della rotazione, del campo gravitazionale, certo, ma l'acqua lo
avverte e magari noi umani, no.
Ogni molecola
d’acqua possiede un’identità geometrica originale ed
inconfondibile, che
la
rende unica fra miliardi di miliardi di altre simili. L’acqua
porta con se anche l'impronta dell’elemento con il quale è
entrata in contatto e lo fissa geometricamente nella sua
memoria. L'acqua usata per lavare le cisterne delle navi che
trasportano materiale radioattivo, l’acqua che viene usata per
lavare il sangue dei macelli, l’acqua che lava un terreno
impestato di antiparassitari, anche se evapora e si condensa
trasformandosi in pioggia a migliaia di chilometri più in là,
conserva ancora la sua memoria di violenza subita. Il famoso
scienziato giapponese Masaru Emoto ha portato avanti nell’ultimo
decennio, degli esperimenti davvero significativi eseguiti con l
’acqua. Ha rivolto all’acqua parole di diverso significato o le
ha fatto "ascoltare" musiche diverse. Ha scattato poi una
sequenza di fotografie della stessa acqua alla temperatura di
5°C sotto zero. L’acqua investita dalla frase "mi fai star male"
o che aveva ascoltato musica Heavy Metal assumeva una struttura
caotica simile ad un tumore, mentre l’acqua che aveva ricevuto
la parola "amore"o aveva
ascoltato una sinfonia, presentava caratteristiche geometriche
perfette, come quelle di un cristallo. Allo stesso modo la
parola "Adolf Hitler" trasformava le molecole fino a farle
assumere la forma di un bubbone della peste, all’incontrario
delle molecole esposta al messaggio "Maria Teresa di Calcutta",
che formavano un piccolo fiore a sei punte. Esistono altri studi
sulle proprietà dell'acqua come quello del Dottor Bernard Grad.
Dimostrò che facendo tenere in mano a pazienti affetti da gravi
sindrome
depressive, alcuni contenitori d'acqua, con la quale annaffiava
poi colture di sementi d'orzo, quest'acqua ne ritardava la
crescita in confronto ai campioni di controllo. Ma andiamo
oltre. L'apparecchio televisivo presenta diversi tipi di
nocività, sia per l'inquinamento sottile che esso emette
(radiazioni alfa, beta e gamma), sia per i contenuti degli
spettacoli che spesso trasmette. Jean Pagot, nel suo libro, cita
un test sorprendente per il suo alto livello dimostrativo.
Davanti allo schermo della TV viene posta una bottiglia piena
d'acqua mentre viene trasmesso uno spettacolo dove compaiono
sangue, sesso, stupro, violenza ... Se quest'acqua viene bevuta
da una persona alla sera, essa avrà incubi violenti e resterà
turbata psichicamente per parecchi giorni. Di essere soggetti a
questo tipo di influenza i telespettatori non lo immaginano
neppure.
Sono stati eseguiti molti
studi anche sulle acqua provenienti da fonti sacre. Fra le varie
informazioni che l'acqua veicola, c'è anche quella relativa alle
frequenze che emette.
Queste variano da 2.5 a 160 Herz e sono definite secondo i
parametri dell’auricolomedicina, con le lettere dell’alfabeto,
dalla A alla G.
Le comuni acque di solito emettono frequenze relative ad una
delle sette classi, ma l'analisi delle acque prelevate da
sorgenti in prossimità dei santuari dedicati a Nostra Signora,
emettono frequenze multiple e l'acqua di Lourdes le emette tutte
contemporaneamente. Ciò che conferisce ad un acqua proprietà
terapeutiche particolari, è la capacità di emettere frequenze di
tutta la gamma. Per capire meglio occorre riflettere sul fatto
che il corpo umano è un insieme di organi e tessuti in perenne
vibrazione. L'alterazione di questi livelli vibratori è alla
base di tutte le patologie e l'acqua può ripristinare i livelli
corretti. Come un musicista usando il diapason riaccorda il suo
strumento, così l'acqua riaccorda il regime vibratorio di tutti
o di alcuni organi.
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Alfred Bovis (1871-1947), scoprì molto precocemente di avere attitudini molto particolari. Poteva porre una mano su una forma di formaggio o una botte di vino e diagnosticarne la bontà. In un primo tempo egli era in grado soltanto di specificare se essi erano buoni oppure no. Poi, utilizzando il suo ingegno e avvalendosi di esperienze nel campo della radioestesia, creò con l'ausilio del suo collega André Simonton, una specie di regolo con il quale riusciva anche a valutare il grado di bontà dei prodotti in esame.
Questo
regolo, chiamato "Biometro Bovis" consisteva in una scatola
dalla quale si dipartiva una scala suddivisa in 100 parti e
munita di cursore mobile. Il prodotto da valutare era posto in
una piccola coppa localizzata sul cursore, e allineato al grado
zero. La lettura del grado di validità veniva fatta facendo
scorrere il cursore in modo che il campione di prodotto si
avvicinasse alla scatola sempre di più. Quando il pendolo
indicava di fermare il cursore era possibile leggere su una
tacca della scatola il grado Bovis di validità del prodotto.
Monsieur Bovis affermava che
era possibile misurare le radiazioni trasmesse da varie sostanze
e soprattutto dal corpoumano. A questo scopo scoprì che si poteva collegare la coppa
con un filo e toccare con questo la punta del pollice di una
persona al fine di misurarne la vitalità fisica (normalmente fra
i 6500 e 7000 gradi Bovis). Riusciva anche a farne una
valutazione "psichica", usando però il polpastrello del pollice.
Se la persona non era disponibile la misura veniva fatta su una
goccia del suo sangue.
A distanza di
circa 100 anni , non trovando gli studiosi un'unità di misura
che mettesse tutti d'accordo, è ancora in uso e ormai entrata
nel lessico comune, la scala
di Bovis. L'energia del corpo umano se non non affettoa
malattia, corrisponde a 6.500 Bovis. Misure al di sotto di
questo valore, depongono per uno stato generale di squilibrio
delle energie fino ad arrivare a vere e proprie patologie. Più bassa è l'energia del
corpo più significativa è la malattia. Tutti
i luoghi della terra, le persone, le cose o quello che mangiamo
vengono classificati secondo il tasso vibrazionale. Se esso è al
di sotto delle 6.500 unità Bovis si dice che toglie energia, se
al di sopra che la porta. In natura normalmente non si trovano
punti più energetici di 10.000 Bovis,
ma
vi sono zone universalmente conosciute che vanno ben oltre, la
cattedrale di Chartres, il Tibet, l'India, l'Egitto (18.000). Valori
al di sopra dei 6500 Bovis, si ritrovano in natura soprattutto
in luoghi particolari, se pur riconducibili a culture diverse a
latitudini diverse.Nelle
chiese cristiane all'incrocio dei transetti, nelle moschee di
fronte al Minbar, nei templi tibetani nel garbhagriha il livello
di energia è stato misurato a 11.000-12.000 Bovis. La rotella
tibetana di preghiera che contiene un mantra scritto su
pergamena o sul tessuto, una volta girata, vibra da 12.000 a
16.000 Bovis.
Per quanto concerne i luoghi, le letture inferiore a 6.500 sono
l'effetto dei flussi sotterranei, difetti geologici e griglie
magnetiche.
Per
tentare di capire, confrontiamoci con il simbolo della svastica
o satya, come è conosciuto in India. E' una croce uncinata
utilizzata da molte culture di matrice indoeuropea. Nella sua
forma originaria, rappresenta probabilmente il moto solare che
da sinistra va verso destra.
Il valore in scala Bovis di
tale simbolo è altissimo,
ha un livello di energia positiva di 1.000.000 Bovis.
La
svastica usata dai nazisti oltre ad essere inclinata a 45 gradi
rispetto all'asse cardinale ha il prolungamento degli assi
ortogonali, orientato al contrario e ha un livello
terribilmente basso di energia, inferiore a 1.000 Bovis. Ci
sono in natura minerali che hanno energie positive molto alte
quali arenaria e marmo e altri che hanno energie altamente
negative, diamanti, granito e quarzo. L'unico elemento naturale
che è una fonte infinita di energia completamente positiva è
fuoco.
La più piccola fiamma di qualunque tipo irradia energia infinita. Ma stranamente, un numero pari delle fiamme in una stanza stanza si annullano a vicenda. Un numero dispari di fiamme è usato in parecchie colture perché si complementano e generano un ambiente positivo altamente caricato. Sono molti gli studiosi che liberi da preconcetti o costrizioni accademiche si confrontano con questi temi. Lo studio delle energie definite "sottili" sta prendendo piede e si parla molto del ruolo che rivestono nell'esplicarsi dei complessi processi biochimici.
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Cimatica dal greco Kima, "onda", è la disciplina che studia i fenomeni legati alla diffusione delle onde sonore e alla loro interazione con la materia, organica e non.
Gli antichi Greci solevano dire che la geometria era "musica congelata". Gli studiosi vedici dell’antica India e i filosofi della scuola di Pitagora consideravano tutte le forme fisiche come manifestazioni del suono. I mistici orientali hanno una visione dinamica dell'universo simile a quella della fisica moderna, e di conseguenza non sorprende che anch'essi abbiano usato l'immagine della danza per comunicare la loro intuizione della natura. Un bell'esempio di quest'immagine di ritmo e danza e' fornito da Alexandra David-Neel nel suo libro Tibetan Journey, in cui descrive l'incontro con un Lama il quale alludendo a se stesso come a un "maestro del suono" le descrive con le seguenti parole la sua concezione della materia: "Tutte le cose sono aggregati di atomi che danzano e con i loro movimenti producono suoni. Quando il ritmo della danza cambia, cambia anche il suono prodotto. Ciascun atomo canta perennemente la sua canzone, e il suono, in ogni istante, crea forme dense e tenui.
Musica e architettura sono entrambe i prodotti della proporzione
nell’espressione numerica, entrambe fanno riferimento a rapporti
comuni quali l’intervallo di quinta e la
sesta
maggiore che ha il suo corrispondente in termini visivi nella
sezione aurea e sono presenti sia in natura che nel mondo creato
dall’uomo, nella geometria, nella matematica e persino nel corpo
umano. Nelle antiche tradizioni filosofiche e mistiche il suono
è stato sempre considerato creatore di materia, ma le onde
sonore presenti nell’aria sono rimaste invisibili ai nostri
occhi fino a che non sono stati effettuati esperimenti miranti a
mostrare il suono in termini di forme e figure tangibili.
Nel 1787, Ernst
Chladni, giurista, musicista e fisico tedesco, contemporaneo di
Mozart, pubblica
"Entdeckungen
über die Theorie des Klanges", ovvero "Scoperte sulla teoria
dei suoni". In questo lavoro pionieristico Chladni getta le basi
della futura scienza dell'acustica, la scienza del suono. In
modo particolare Chladni si adoprò per rendere visibile ciò che
veniva generato dalle onde acustiche. Questo fu possibile
attraverso della sabbia che, al suono del violino, si
conglomerava in diverse forme geometriche. Le differenti forme
di aggregazione erano in dipendenza della natura dei granelli
(polveri, pollini, cristalli) ma soprattutto dall'altezza della
nota, ovvero dalla frequenza della radiazione. Questa fu la
prima dimostrazione "scientifica" che indicava chiaramente come
il suono interagisse con la materia. Gli studi di cimatica non
ebbero ulteriori impulsi fino a che intorno al 1960 il medico,
fisico e musicista tedesco Hans Jenny non riprese gli studi di
Chladni e con sistemi moderni, fissò con immagini fotografiche
il prodotto dei suoi esperimenti. Jenny,
facendo vibrare diversi materiali ( acqua, olio, grafite,
ecc...) osservò la comparsa delle forme con struttura
tridimensionale che variano con il variare delle frequenze e
della loro intensità e dimostrò che le vibrazioni producono
forme geometriche, sfere, cristalli ed anche spirali simili a
galassie. Un altro esperimento significativo fu condotto
emettendo vocali o suoni di sillabe in antico Sanscrito o Ebreo
arcaico. Mediante il tonoscopio questi suoni hanno indotto le
polveri in esame a riorganizzarsi formando proprio la lettera
corrispondente al suono pronunciato. Analogo esperimento con le
lingue moderne, non ha prodotto alcun risultato. Jenny durante i
sui esperimenti ha più volte inclinato le lamine del tonoscopio
ma durante l'emissione dei suoni, ne le polveri ne i liquidi
sono scivolati via, salvo cadere a terra appena la
vibrazione
cessava. Sono state così gettate le premesse teoriche per
spiegare i fenomeni antigravitazionali dovuti a vibrazione,
fenomeni mediante i quali i monaci tibetani avrebbero la facoltà
di sollevare massi con la sola emissione di suoni modulati. In
un suo libro Jenny afferma che i fiori, le cellule, tutte le
strutture visibili hanno
una forma peculiare perché rispondono ad una stimolazione
energetica, la voce della terra. Ogni figura dunque è
semplicemente la forma visibile di una forza invisibile. Ogni
forma contiene le informazioni sulle vibrazioni che l’hanno
generata ed è ipotizzabile che le ritrasmetta su armoniche
maggiori.
Il massimo onore attribuibile ai due studiosi, è quello di aver
reso visibile l'invisibile e di aver aperto un cammino su cui
molti, ancora incerti, hanno preso a camminare. Vediamo quali
passi sono stati compiuti.
Musicoterapia e Cimaticoterapia
Le proprietà curative del suono e della musica
sono note sin dall'antichità. Le testimonianze lasciate da
Pitagora e Platone in Grecia, la musica dell'arpa di Davide di
cui si parla nella Bibbia e gli inni dei Veda in India sono una
conferma dei poteri curativi del suono. In epoca moderna, gli
effetti terapeutici del suono furono scoperti dalla medicina nel
1896: alcuni generi musicali stimolavano la circolazione
cerebrale e periferica, mentre altri influivano sulla lucidità
mentale. Sono stati compiuti passi da gigante, e oggi parlare di
musicoterapia non ha più un sapore segreto. Per esempio, dagli
atti del V° Congresso Europeo di Endocrinologia, sappiamo che
alcune giovani donne affette da amenorrea ipotalamica funzionale
(mancanza di ciclo mestruale), da più di cinque anni, sono state
sottoposte a quattro settimane di terapia musicale. Sono stati
rilevati incrementi significativi nella produzione di FSH , LH e
Estradiolo, ormoni deputati alla regolazione dei cicl mestruali.
E' stato infatti rivisto anche il rapporto tra musica e corpo
umano e si è affermato il concetto che l'orecchio, sia pure il
più importante, non è l'unico organo bersaglio delle frequenze.
Esistono studi accurati che
individuano nel Liquido Cefalorachidiano, uno dei recettori più
importanti del corpo umano. Il liquor, è in grado di trasmettere
al cervello i segnali delle onde armoniche inducendo così
l'attivazione di importanti attività di sintesi. Parallelamente,
alla musico terapia, si è sviluppata la cimaticoterapia.
La terapia cimatica
a differenza di altre tecniche musicoterapeutiche, non viene
somministrata attraverso i canali uditivi, ma direttamente
attraverso la pelle. Si serve delle onde sonore che rientrano
nella gamma uditiva per regolare il sistema ormonale e
immunologico e creare così una condizione metabolica quasi
ottimale per una determinata cellula o un determinato organo.
Ogni oggetto, sia esso vivo o inanimato, possiede un suo campo
elettromagnetico che, nel momento in cui interagisce con altri
campi di questo tipo, produce reazioni opposte, complementari o
neutre. Una risonanza equilibrata rappresenta la condizione di
salute ottimale (per risonanza s'intende la frequenza a cui un
oggetto è portato a vibrare naturalmente se un altro oggetto
vibra alla stessa frequenza), mentre la malattia è dovuta a una
situazione di squilibrio. La terapia cimatica si serve di uno
strumento computerizzato per riportare l'organismo in una
condizione di equilibrio tramite la trasmissione di frequenze
risonanti.
Questi segnali passano attraverso i tessuti sani, ma
ristabiliscono la giusta risonanza in quelli malati.
Tramite l'intercettazione dei messaggi elettrici inviati
attraverso il sistema nervoso centrale alle singole cellule,
questa ricerca ha permesso di decodificare i segnali cimatici
percepibili dalle cellule.
Lo
studioso cinese di Cimatica Chiang Kanzhen ha scoperto che le
informazioni genetiche vengono trasmesse da bio-microonde, vale
a dire da un campo bio-elettromagnetico che regola i legami del
materiale genetico del DNA. Da vari esperimenti è risultato che
adattando un determinato campo energetico a bio-microonde su un
corpo ancora plasmabile come cellule vegetali o animali, esso
assumerà la forma corrispondente al tipo di frequenza di questa
energia. Quindi le bio-microonde sono alla base delle
informazioni genetiche di combinazione del DNA e dello sviluppo
cellulare. In altre parole, modificando la frequenza di
vibrazione dei legami, è possibile ottenere strutture
tridimensionale e biologicamente funzionali, diverse. E notizia
recente pubblicata da Tecnology Research News, che è stato
ottenuto in laboratorio un modello stabile di DNA a Ottaedro.
Tale modello piano, se riscaldato in presenza di filamenti più
corti di DNA, si organizza tridimensionalmente nello spazio,
come poligono solido regolare.
Maestri liutai e musicisti
Percorrendo
il cammino inverso a
Chladni, i
costruttori di strumenti a corda, quali violini o chitarre,
ricorrono alle tecniche di attivazione della materia mediante
onde sonore, per classificare i loro strumenti.
Per quanto
standardizzato il processo produttivo di tali strumenti è pur
sempre manuale ed ogni prodotto è diverso dagli altri.
Al fine di classificare con esattezza chitarre, mandolini, viole
e quant'altro, sulla base della frequenza che la cassa armonica
riuscirà a riprodurre nel migliore dei modi, si sottopongono i
componenti delle casse, a prove di cimatica. Il risultato
evidente nelle immagini, è quello di ottenere distribuzione
delle polveri secondo schemi ottimali, riconducibili a frequenze
note. Ma non solo i costruttori di strumenti, si occupano di
cimatica.
In un'intervista rilasciata a
Serge
Simonart (pubblicata da Musica! di Repubblica), Peter Gabriel,
afferma "quando faccio un disco è come se restassi “incinto”.
Dopo dieci anni di gestazione ha pubblicato il suo ultimo album,
"UP". Peter Gabriel non è solo un musicista, ma anche un
sapiente sperimentatore di tecnologie, la ricerca di nuovi suoni
e la manipolazione di essi si ritrovano in questo disco fin
dalla copertina. Lo stesso musicista inglese ha spiegato che da
vent’anni è ossessionato dalla cimatica. Sulla copertina di Up
appare il suo volto ingrandito, piuttosto indistinto, e poi
riflesso in tante gocce d’acqua. Quelle gocce sono venute fuori
da un tubicino cui era stato applicato un amplificatore, l’onda
sonora ha preso corpo nell'acqua e in queste perle di acqua il
volto di Peter Gabriel si specchia.
Architetti Medievali e non
Una Piramide
Partiamo da Jonn Reid, nel 1997 si recò in Egitto e ottenne il permesso di studiare l'acustica della grande piramide. Collocando un oscillatore e relativi diffusori nella Camera del Re, osservò il comportamento della sabbia cosparsa sul sarcofago di granito. Utilizzando frequenze diverse, ottenne figure diverse che fotografò e successivamente pose all'attenzione di un Egittologo. Nella maggior parte delle foto comparivano strutture assimilabili alla forma dei geroglifici. In poche parole, si posero le basi per postulare il principio secondo il quale, la rappresentazione grafica dei suoni, sia opera del suono stesso. Si può reperire l'intera storia nel libro di Jonn Reid, Egyptian Sonics, ma questo è solo un esempio per affermare che gli architetti di ogni epoca e latitudine, sapevano come armonizzare il luogo di culto al fine di utilizzare al meglio le varie forme di energia.
Una cappella del XII secolo
La cappella di Santa Caterina a Abbotsbury nel Dorset, fu
edificata nel XII secolo. Sopravvissuta intatta alla follia di
Enrico VIII (1509-1547) all'avvento della chiesa Anglicana, si
erge ancora oggi all'apice di una collina che si affaccia
sull'Atlantico. La forma della cappella è un pò inusuale, quasi
una torre più alta che ampia e con mura spessissime, che a detta
di esperti, celerebbero nel loro spessore enormi vasi vuoti di
terracotta, con funzione di casse di risonanza. Reid portò con
se a Santa Caterina, la sua apparecchiatura cimatica, 40 persone
ed alcuni cantanti lirici. Fu fatta una mappatura
della
cappella, e fu tracciata una sorta di scacchiera. Le 40 persone
furono disposte su punti precisi della griglia e fu consegnato
loro un blocco notes e una penna. I cantanti iniziarono ad
intonare note diverse e furono registrate contemporaneamente le
forme che assumevano le polveri, e le emozioni suscitate nei 40.
I cantanti si alternavano, e le persone venivano fatte ruotare
nei vari punti del reticolo. L'esecuzione vocale dei cantanti di
sesso maschile, non produsse grandi effetti. Fu prodotta allora
con un oscillatore una frequenza prossima ai 125 Hz e le persone
furono fatte deambulare nella chiesa. L'impressione di tutti fu
che in alcuni punti si avvertisse quasi fisicamente la presenza
di un'onda ( antinodi ), mentre in altri punti non si percepiva
minimamente ( nodi ).
In altre parole si delineò all'interno della cappella una griglia tridimensionale ove le frequenze erano amplificate o depresse in una sorta di scacchiera. Forse gli ultimi due esperimenti sono i più significativi.
Furono prodotti suoni con una sorta di tamburo per un breve lasso di tempo. Una volta tornato il silenzio, lentamente ma in modo chiaro e inequivocabile, sulla lastra con la sabbia prese forma via via una cellula animale, con nucleo e organuli interni. Nel silenzio assoluto, la cellula fu delineata. Era la cappella, che cessata la produzione del suono, continuava ad emettere energia, energia prodotta da un edificio.
Furono poi intonati da cantanti di sesso femminile, i keening, canti in cui si ripete ossessivamente un motivo, sia per commemorare i defunti, sia per esprimere amore ad un matrimonio.
Ebbene molte delle persone, a secondo della loro collocazione nella cappella, scoppiarono in lacrime o ebbero reazioni simili, tanto era la potenza della vibrazione. Altre in zone diverse, non ebbero analoghe reazioni.
Un Battistero del XII secolo
Nel giugno del 2000 i ricercatori del LIM, Laboratorio di
Informatica Musicale del C.N.R. hanno eseguito una serie di
prove all'interno del Battistero di San Giovanni, uno dei
quattro monumenti della Piazza del Duomo di Pisa. Il Battistero
fu edificato a partire dal 1153 su progetto dell'architetto
Diotisalvi. Ha misure imponenti, 37.5 metri di diametro alla
base e 54 metri di altezza e la sezione aurea scandisce il ritmo
degli spazi e degli alzati. Se la Torre Pendente è il più famoso
dei quattro monumenti della piazza, il battistero è quello che
lascia in
chi lo visita le suggestioni maggiori. Al suo interno, ogni
bisbiglio, ogni sussurro, viene amplificato e rimodulato in modo
eccezionale. Questo per via delle sue dimensioni eccezionali e
dell'uniformità delle superfici interne. In una prima fase dello
studio, si è analizzata l'acustica della struttura, considerando
l'immenso monumento per la prima volta nei tempi moderni, come
un vero e proprio strumento musicale. Sono stati rilevate tutte
le risonanze che l'edificio è in grado di produrre, se stimolato
con frequenze diverse. I dati sono stati analizzati ed è stato
formulato un algoritmo che attraverso il DAT, Digital Audio
Tape, ha permesso una partitura "per Battistero". Nella seconda
fase sono stati collocati tra le colonne alcuni oscilloscopi e
al momento prestabilito, si è iniziato il concerto. Attraverso
l'imput di onde elettromagnetiche, il Battistero ha armonizzato
e reso i suoni come un vero e proprio strumento. Sono stati
eseguiti frammenti di Vincenzo Galilei, padre di Galileo, e sono
stati tradotti in note i numeri della serie di Fibonacci.
Contemporaneamente venivano proiettati su una parete, i
diagrammi generati dalle frequenze emesse, diagrammi suggestivi
e armoniosi. La matematica è stata dunque tradotta in musica e
ancor prima era servita da paradigma per edificare il monumento.
Gli architetti di ogni tempo oltre a saper gestire le forze cosmotelluriche ed altre energie sottili, plasmavano le loro costruzioni alla stregua del liutaio. Le vibrazioni emesse all'interno dello "Strumento Tempio" avevano e avrebbero anche ora, la capacità di alterare i ritmi metabolici. E' risaputo che gli infrasuoni alterano l'attività cerebrale.
Il suono dunque è sempre stato usato per creare o amplificare uno stato emotivo, talvolta per alterare addirittura lo stato mentale e mutare il livello di coscienza. Concludo considerando che noi siamo abitanti di un sistema "Solare" ottenuto dall'unione di tre note, Sol, La, Re e creato per mezzo di un suono: "In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio".
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La vita è energia ed obbedisce alle leggi universali di trasformazione, adattamento e trasmutazione, che non potranno mai essere valutate soltanto coi parametri della scienza accademica. E' pur vero che la fisica più avanzata, indica che la materia altro non è che un momento di addensamento dell'energia. L'uomo moderno, vive immerso in un immenso campo energetico, risultante in natura, dagli scambi permanenti tra la terra ed il cosmo.
Ogni essere vivente è una
macchina energetica, un ricevitore, un condensatore, un
trasformatore ed un'emittente, sensibile alle armonie del cosmo
ed alle disarmonie create dall'uomo.
Tutto intorno a
noi
è energia e l'uomo nel tempo ha imparato a riconoscerla ed
utilizzarla. Il dramma del nostro secolo è che in pochissimo
tempo l'essere umano si è trovato bersagliato da una nuova forma
di energia, quella alternata delle reti elettriche, che prima
non conosceva visto che per millenni le sue cellule hanno
convissuto con forme di energia continua. Abituate a un campo
statico, oggi le cellule umane sono costrette a cambiare senso
di marcia 50 o 60 volte al secondo a seconda di dove viviamo.
Gli studenti di Stati Uniti e Canada, se chiamati ad emettere una nota, o più semplicemente un suono, producono nella maggioranza dei casi, un Si naturale. Gli studenti europei chiamati allo stesso esercizio, producono un Sol Diesis. Ebbene, il Si naturale è in perfetta risonanza con le emissioni prodotte da correnti a 60 Hz, mentre il Sol Diesis, si accorda con la corrente a 50 Hz.
L'inquinamento
elettromagnetico,
contribuisce in maniera determinante all'insorgenza di
moltissime gravi patologie, soprattutto indebolendo intimamente
il sistema di regolazione delle difese immunitarie e dell'omeostasi
cellulare.
Gli squilibri sono dunque facili da immaginare. Che i campi
energetici debbano essere equilibrati lo dimostra il fatto che
nelle navicelle spaziali, da alcuni anni, viene installata
un’emittente di onde a c/a 7Hz (il globo terrestre ha una
frequenza di 6/7 Hz) che simula la vita nella nostra atmosfera e
ciò allo scopo di limitare, se non eliminare, i cali
d’attenzione ed i disturbi che lamentavano gli astronauti.
In alcune nazioni come la Germania gli impianti elettrici sono suddivisi in due parti per cui i fili positivi vengono posti in alto e quelli negativi in basso. Tali "accortezze" sono obbligatorie da oltre mezzo secolo al fine di rispettare l’emissione di ioni terrestri. Lo squilibrio elettromagnetico degli esseri viventi, si può oggi misurare grazie alle applicazioni dell'elettro fisica, che permettono di valutare il potenziale elettromagnetico, elettrico e dielettrico e di comprendere meglio gli effetti dell'ambiente sugli esseri viventi.
Posti
tra cielo e terra, nell'equilibrio cosmo/tellurico, la vita è
stata originariamente concepita per essere in armonia. Il nostro
pianeta può considerarsi come una "cometa magnetica", che gira
su se stessa, spostandosi nell'universo. Questi movimenti
generano fenomeni magnetici ed elettrici d'induzione, sia nel
suolo che nelle acque che nell'atmosfera. Tali fenomeni
alimentano un sistema complesso di particelle e di cariche in
movimento, tutte in stretta relazione tra loro. Questo campo di
forze comprende principalmente l'irraggiamento cosmico, di cui
una parte è assorbita o deviata dalla terra, ed è composto anche
dalle energie derivanti dai venti solari e lunari, nonché dall'
irraggiamento tellurico propriamente detto.
L'irraggiamento ( marcostefanelli.com )
Recenti
studi hanno dimostrato che riceviamo costantemente dal centro
della nostra galassia delle onde gravitazionali, che influenzano
il campo magnetico terrestre e sono all'origine delle vibrazioni
ed onde elettromagnetiche composte. Sembrerebbe essere la
molecola d'acqua a servire da principale risonatore delle
radiazioni di origine cosmica, infatti essa è una molecola
bipolare, cioè instabile (non neutralizzata), e ciò favorisce il
raggruppamento molecolare, cosicché la diversità di
distribuzione delle cariche che ne deriva rende la molecola
d'acqua orientabile come una calamita. Inoltre la molecola
dell'acqua ha una struttura che gli consente di deformarsi sotto
l'influsso delle forze galattiche. La modificazione della
struttura molecolare dell'acqua in rapporto ai periodi
dell'anno, ed i sui effetti, non sono ancora conosciuti: poiché
l'acqua è onnipresente in misura massiccia, a partire dalla più
piccola delle nostre cellule, lo studio di tale fenomeno apre
importanti prospettive circa la possibilità di una miglior
gestione della salute dell'intero ecosistema.
Le
radiazioni corpuscolari naturali sono dovute ai raggi cosmici ed
alla radioattività della materia. Quelle artificiali più note
vengono generate dai raggi catodici (utilizzati per illuminare
lo schermo dei televisori) e per la produzione di raggi X. La
radioattività di un materiale è dovuta al fatto che il nucleo
dei suoi atomi si disintegra spontaneamente, in quanto alcuni
neutroni si trasformano in un elettrone e un neutrino. Le
radiazioni emesse da un simile fenomeno possono essere forti
(raggi alfa), abbastanza forti (raggi beta) e fortissime (raggi
gamma). I raggi alfa sono largamente usata nell'industria, in
medicina e in biologia. I raggi cosmici, sono prodotti da stelle
nelle esplosioni di supernovae, dal sole o da zone remote della
galassia e al contatto con l'atmosfera, si dividono nell'urto in
Muoni e Pioni che colpiscono ognuno di noi alla frequenza di
circa 4000 particelle al minuto.
L'irraggiamento cosmico
Le
onde cosmiche sono radiazioni elettromagnetiche naturali
ultrapenetranti. Sono molto più intense negli strati alti
dell'atmosfera, che a livello del suolo, ed hanno punte di
minima intensità verso le ore 12 del giorno e di massima
intensità verso le ore 24 della notte. Esse possono penetrare
l'acqua sino ad una profondità di circa quaranta metri, pari a
circa metri uno virgola ottanta di piombo; i raggi cosmici sono
cento volte più penetranti dei raggi X di più alta frequenza.
L'irraggiamento cosmico, oltre ai raggi solari che producono i
noti effetti di luce e calore, è dato da microonde, sempre
presenti, che vibrano ad altissima frequenza (sino a settanta
milioni di Hertz), le quali si originano al di là del sistema
solare. Tali forze, generano un'energia che pare essere
essenziale per la stimolazione delle funzioni vitali dei
viventi. Tutti gli astri sono immersi, anziché nel vuoto, come
si immaginava sino a poco tempo fa, in un campo di radiazioni di
varia natura che è la loro fonte di energia e di vita. Si
presume che tale energie costituiscano un campo interastrale di
origine elettromagnetica.
L'irraggiamento tellurico
Oltre
alle energie provenienti dal cosmo, ne esistono altre di origine
terrestre, a cui viene attribuito il nome di irraggiamento
tellurico. Ogni anomalia nella costituzione geologica del
sottosuolo, può tradursi in superficie in una perturbazione
localizzata, espressa da linee di forza anomale. Ad esempio, la
presenza di corsi d'acqua sotterranei può produrre in superficie
degli effetti che sono misurabili: anomalie del campo magnetico
terrestre, aumento della carica elettrica dell'aria e del suolo,
aumento della forza del campo d'onde ultracorte, diminuzione
dell'irraggiamento infrarosso lungo, disordini micro sismici; si
evidenzia anche la presenza di correnti telluriche ed elettriche
naturali, circolanti nel suolo a profondità variabili.
E' utile sapere che l'intensità ed il potenziale di queste correnti, aumentano con l'avvicinarsi di una depressione atmosferica ed in particolare prima dello scatenarsi dei temporali. I corsi d’acqua sotterranei, prima di sgorgare in superficie ed alimentare i mari, attraversano canalicoli sotterranei e materiali di ogni tipo. Se la velocità dell’acqua è maggiore di 15 metri /sec., l’energia ionizzante che si libera è molto grande ed interferisce con gli organismi viventi, soprattutto il sistema nervoso centrale e l’apparato endocrino (surrenali, tiroide). La sovrapposizione della falda con un’altra forma geopatogena, non fa altro che accentuare il potenziale di agente nocivo per l’organismo.
Le correnti telluriche
Induzioni elettromagnetiche provenienti dall'attività del nucleo terrestre, sono probabilmente l'origine che genera le correnti telluriche. Benché la loro intensità sia debole, queste correnti che scorrono da qualche metro fino a qualche chilometro di profondità, seguendo vene d'acqua, filoni metalliferi, accidenti geologici quali le faglie, approfittano dei suddetti fattori per sommarvi la loro forza originaria e quindi sfuggire dal suolo, irradiandosi ad di sopra di esso. In queste circostanze possono perturbare l'equilibrio dei luoghi che attraversano. Se scorrono a piccole profondità, le correnti telluriche possono perturbare il normale campo magnetico terrestre esterno e pare che producano effetti non trascurabili sul mantenimento e sullo sviluppo dei processi biologici che avvengono nelle loro zone di influenza. Tali correnti sono molto deboli, dell'ordine dei millivolt, che seppure sia un ordine di grandezza piccolo, nel tempo interferisce in maniera notevole sui processi biologici.
Le correnti idrotelluriche
Le correnti idrotelluriche sono il risultato dello spostamento dell'acqua all'interno di strati geologici porosi, indipendentemente dalla topografia del suolo, sotto la stimolazione di una corrente elettrica di debole intensità esistente tra due terreni di natura molto differente e polarizzati. L'acqua, in questo caso, risale i pendii e si trova nei luoghi meno sospettabili, a causa dell'elettrofiltrazione indotta dalla differenza di potenziale tra i due terreni. Queste correnti generano in superficie della gravi perturbazioni energetiche, che hanno effetti letali sull'equilibrio e sulla salute della cellula, spesso arrivando a prudurre anche patologie tumorali.
Irraggiamento e correnti artificiali
Una sorgente artificiale, ad esempio una centrale elettrica industriale, può essere un'ulteriore fonte di correnti telluriche vagabonde. Ma anche l'irraggiamento prodotto da cavi elettrici ad alta tensione o da stazioni emittenti radio-televisive, dallo scintillio dei motori a scoppio, dalla radioattività di prodotti artificiali, dalla concentrazioni di grandi masse metalliche, sia mobili che immobili, sono da tenere in considerazione quali agenti attivi nel partecipare alla costituzione dei campi di forza in cui siamo immersi continuamente. A questo punto è necessario precisare che correnti e radiazioni sono due componenti dei campi di forza che spesso vengono confuse nei loro effetti, ma che devono essere distinte tra loro, poiché le correnti variano in intensità, quindi si può dire che pulsino, mentre le radiazioni sono caratterizzate dalla loro frequenza, quindi dalla loro oscillazione.
Le radiazioni del nostro pianeta
Le radiazioni cosmiche che attraversano l'atmosfera, sono in parte captate dal suolo, giungendo sino a profondità considerevoli; le condizioni di questo assorbimento modificano il campo elettromagnetico del suolo, il quale riemette, a seconda della sua conducibilità, un altro irraggiamento per riflessione, diverso, in certa misura, da quello che ha ricevuto. Tra le componenti delle radiazioni provenienti dalla terra, sarebbe da tenere in considerazione un irraggiamento di neutroni prodotti da un fenomeno nucleare naturale di fissione degli atomi nelle profondità della crosta terrestre. Gli effetti si evidenziano per mezzo di una radiazione termica del suolo non dovuta ad una perdita di calore da parte del nucleo terrestre.
La fissione nucleare produce anche raggi alfa, beta e gamma che vengono assorbiti in gran parte dalla terra, mentre i neutroni, dotati di una grandissima energia e di grande potere di penetrazione, si irraggerebbero al di fuori della crosta terrestre sotto forma di neutroni termici, avendo ceduto quasi tutta la loro energia collidendo, nel loro viaggio, con i nuclei degli atomi di idrogeno, giungendo quindi a possedere l'energia cinetica degli atomi di gas, che è debole. L'irradiamento di neutroni, ormai a debole energia, carica delle sue radiazioni il suolo e la sua struttura minerale. Tale radiazione costituisce la radioattività naturale del terreno ed interviene significativamente nel determinare i processi biologici.
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni
"...Quando una cosa è nuova, si dice che non è
vera.
Quando la sua verità è evidente si dice allora che non è
importante. Quando la sua importanza viene dimostrata si dice
che non si era scoperto nulla di nuovo...".
La scoperta delle radiazioni cosmotelluriche e dei suoi effetti sugli organismi viventi è piuttosto recente anche se l’esistenza di queste forze cosmiche e telluriche era già stata intuita molto prima. Circa cinquanta anni fa, scienziati tedeschi e francesi, scoprirono che la terra è solcata da una fitta rete di raggi di perturbazione cosmotellurica. Essa è composta da numerosi campi di forza lineari, intersecantesi tra loro in punti detti nodi, composti da forze di varia natura che si sovrappongono e si sommano tra loro. Nel 1937 Peyré di Bagnoles-de-l’orne (F) segnalò al Congresso Internazionale della Stampa Scientifica, l’esistenza di raggi tellurici in fasce verticali, parallele e perpendicolari al meridiano magnetico, formanti una scacchiera di circa 8 m di lato, e nel 1947 pubblicò il libro "Radiations cosmo-telluriques: leur topographie sur toute la planète, leur rapport possible avec la pathologie humaine, animale, vegetale et notamment avec le cancer". Nell'opera si faceva il punto delle conoscenze intorno ai raggi Peyré, e il loro rapporto con le malattie dell’uomo, degli animali e delle piante e in particolare con il cancro.
Alcuni anni dopo il
dott. Hartmann, da cui la griglia, o rete H, prese il nome, si
accorse che la linee che la compongono formano dei veri e propri
muri invisibili, ma misurabili, che dalla superficie terrestre
attraversano tutta la biosfera.
Hartmann raccolse nel libro
Krankheit als Standortproblem (malattia come problema dovuto al
luogo) una serie di articoli scritti in più di trent'anni. In un
articolo del 1951 afferma: "Secondo le osservazioni che ho fatto
sussiste una legame fra l'irraggiamento terrestre e la malattia.
I raggi della Terra provocano un effetto patogeno soltanto su
strisce strette (larghe circa 5-10 cm) che si manifestano come
zona di stimolo, ovvero di reazione del rabdomante". Il dottor
Hartmann infatti compì le prime misure e osservazioni in zone
che sovrastavano corsi d'acqua sotterranei. Riguardo agli
effetti sulla salute Hartmann effettua quelle che egli stesso
definisce "osservazioni sconvolgenti" e scrive infatti: "Eccetto
pochissime malattie, come l'influenza, il morbillo, il
raffreddore, eccetera, ci sono poche malattie che non siano
causate da una striscia stretta". Alcuni anni dopo, nel 1968,
Hartmann parla invece di "griglia a rete globale", che è cosa
diversa dalle strisce descritte nel 1951.
La griglia a rete globale non interessa infatti soltanto il suolo in prossimità di corsi d'acqua sotterranei, ma ricoprirebbe l'intero pianeta. Inoltre, al posto dei raggi della Terra (che riteneva scaturire da falde e faglie), egli comincia a parlare di raggi cosmici (senza comunque specificare cosa intenda con tale termine) i quali diffonderebbero la rete in tutti i luoghi. Scrive infatti Hartmann: " ...è presumibilmente una struttura di griglia a rete di determinati raggi cosmici che sono ordinati regolarmente nel campo magnetico terrestre; orientati magneticamente in direzione nord-sud ed est-ovest..." Nello stesso anno aggiunge una importante modifica alla sua teoria essendo convinto della regolarità e della stabilità della griglia globale ritiene improbabile, dato che la terra si muove nel sistema solare, che tale griglia abbia una origine cosmica. Essendo essa una struttura legata al luogo Hartmann ripensa allora ad un irraggiamento terrestre, simile a quello descritto nel 1951, diffuso però in tutta la superficie della Terra.
Tale irraggiamento sarebbe causato, secondo Hartmann, da radiazioni provenienti da spaccature all'interno della Terra. Le radiazioni, nell'attraversare strutture cristalline nelle viscere della Terra, diverrebbero ordinate in una griglia uniforme. L'ultimo aggiornamento di tale rete globale viene effettuato da Hartmann nel 1976 "...La griglia a rete globale ha anche forma tridimensionale. Notammo che quando in seguito ad uno spostamento orizzontale del letto le condizioni del paziente non miglioravano, vi erano invece dei cambiamenti in seguito ad una variazione di altezza del giaciglio..."
I
muri dunque hanno uno spessore di circa 21 centimetri e sono
orientati sugli assi Nord-Sud ed Est-Ovest. Le dimensioni di una
singola maglia della rete sono, alle nostre latitudini, di m. 2
(asse Nord-Sud) per m. 2,50 (asse Est-Ovest), mentre si
restringono e si allungano verso i poli e si allargano e si
accorciano verso l'equatore. Quindi le dimensioni delle maglie
variano secondo la latitudine; per le regioni europee esse
oscillano tra m. 1,80 e m. 2,30 (asse Nord-Sud) e tra m. 2.50 e
m. 3,20 (Est-Ovest). La rete H passa
ovunque sulla superficie del globo e si può rilevare
direttamente sul terreno, sull'acqua ed all'interno delle
costruzioni. La rete, distribuita sull’intera superficie
terrestre, s’innalza e attraversa la biosfera assumendo una
conformazione cubica il cui lato variabile è di circa 2-3 metri
all'interno di queste linee geometriche si trova una zona
neutra, altrimenti definita di microclima ideale.
Studi
eseguiti sulle variazioni del campo magnetico terrestre hanno
evidenziato che il campo magnetico, all'interno della zona
neutra, si differenzia sensibilmente da quello misurato su uno
dei muri invisibili e, in particolare modo, nei punti
d'incrocio, o nodi, ovvero nell'intersezione delle linee
Nord-Sud ed Est-Ovest. E' interessante ed utile notare che
all'interno di edifici con muri che formano angoli retti, si
forma una rete H secondaria disposta con gli assi secondo la
direzione dei muri, e di dimensioni minori della rete
principale. La rete di Hartmann subisce variazioni della sua
regolarità geometrica e del grado di patogenicità dei suoi
campi, in numerosi casi, di ordine naturale e non.
Fattori di natura
cosmica
Temporali, fulmini, tempeste magnetiche, fasi lunari, macchie
solari, particolari coincidenze astrali, venti, irraggiamento
cosmico.
Fattori di
natura tellurica
Terremoti, fenomeni vulcanici, alluvioni, corsi d'acqua
sotterranea, canalizzazioni, faglie, falde freatiche, cavità
sotterranee, masse metalliche, sacche di gas o petrolio.
Fattori di natura tecnica Miniere, trivellazioni, reti
fognarie, condutture metalliche di acqua, gas o altro, scavi
profondi, pilastri in ferro-cemento nel sottosuolo, qualsiasi
forma di agopuntura artificiale, scavi per l'accatastamento di
residui metallici, scorie radioattive e ogni tipo di rifiuto in
genere. L'intensità dei campi della rete H subisce anche
variazioni secondo un ritmo circadiano. Dalle ore 0 alle ore 2 e
dalle ore 12 alle ore 14, si ha un aumento della patogenicità
della rete, mentre tra le ore 5 e le ore 7 e tra le ore 17 e le
ore 19, l'effetto geopatogeno raggiunge i suoi picchi di minore
intensità. Non soltanto la religione cristiana, officia riti
particolari in momenti particolari della giornata, in modo
particolare al Vespro e al Mattutino, e nel rito del Sandyha
sono recitate preghiere assimilabili ai mantra. Oltre al dottor
Hartman prima e dopo di lui altri ricercatori condussero studi
significativi ed approdarono ad interessanti risultati.
La rete di Curry
Rappresenta
il modello del campo geomagnetico della Terra come descritto da
Curry, medico tedesco che sosteneva che le linee energetiche si
verificano in fasce larghe 75 centimentri, staccate 3,5 metri
l’una dall’altra, in direzione da nord-est a sud-ovest e da
nord-ovest a sud-est attorno al globo. La
rete
di Curry non sostituisce o nega l'esistenza della rete H, ma ad
essa si sovrappone e con essa interagisce. Nei punti in cui i
vertici delle maglie della rete di Hartmann, corrispondono con
quelli di una maglia del reticolo di Curry, sono particolarmente
patogeni per l'uomo.
I camini cosmotellurici della rete di Curry sono condotti verticali che rendono possibile il fluire di energie dal cielo alla terra e viceversa. La loro dislocazione è ovunque ed indipendente dalle reti ed altre anomalie della struttura della terra. Le loro forme sono cilindriche con diametro variabile da un camino ad un altro. Si compongono di un nucleo che ha un'attività più intensa della circonferenza. Alcuni hanno bracci che lasciano il centro, sono larghi circa 60 centimetri. La loro funzione risiede nel fatto che permettano un flusso di inspirazione/espirazione della terra. E' un fluire lento, circa 2 - 3 minuti (ispirazione), durante il quale il diametro del camino si allarga. Segue una breve pausa e poi il flusso si inverte con un'espirazione di circa 3 minuti. La rilevazione di tali flussi è delicata, difficile ed eseguita con metodi radioestesici. Si può misurare il loro tasso vibratorio sulla scala di Bovis. Esistono camini inferiori a 4500 bovis, camini neutri fra 4500 e 6500 Bovis e camini ad alte vibrazioni, fino a 12 500 Bovis. L'influenza sul metabolismo umano dipende chiaramente dal tipo di camino su cui ci possiamo trovare a sostare. Studi francesi hanno evidenziato che all'interno di ogni chiesa medievale veniva individuata una zona, le energie Bovis erano marcatamente negative. Il punto veniva evidenziato con una pietra, "la pietra dei morti" ed era il luogo ove veniva collocato il feretro durante le funzioni del commiato. Analogamente esistevano zone ad alta energia dove di solito era collocato il fonte battesimale.
La rete Crowned
La rete Crowned o rete Coronata o largo-zona è considerata un'estensione della rete di Hartmann. Ha un orientamento ortogonale e il reticolato forma una griglia con maglie di 100 chilometri per lato. Collega i grandi "santuari" del pianeta, tutte le zone ormai note, come il complesso reticolo delle chiese francesi dedicate a Nostra Signora. Scoperta o meglio riscoperta da Walter Kunenn che ha basato i suoi studi sul "Corpus Agrimensorum Romanorum" nel quale all'epoca dell'imperatore Adriano, furono raccolti tutti i "Codices" Greci e Latini sulla materia.
Il campo di risonanza di Schumann
W.O. Schumann, un ricercatore di Monaco di Baviera, nel 1952 presentò una sua ricerca in cui dichiarava che, tra la ionosfera e la terra, si crea un campo elettromagnetico pulsante di 10 Hz; fenomeno a cui diede il nome di "risonanza di Schumann". In seguito un altro tedesco, il prof. Siegnot Lang, ha dimostrato che la risonanza di Schumann funziona, in un certo senso, come un orologio biologico che contribuisce ad organizzare tutte le attività della vita. Lang dichiarò che, alla loro creazione, tutti gli esseri viventi furono "sintonizzati" su frequenze fra 7.8 e 10 Hz, ovvero una lunghezza d'onda di circa 8 metri. Pertanto risulta naturale per il corpo umano essere esposto a tali frequenze. Purtroppo la rivoluzione industriale causata dall'elettricità e dall'elettronica ha creato moltissime aree localizzate dove, a causa degli apparati creati dall'uomo, sono presenti delle frequenze artificiali che fuoriescono abbondantemente dal campo di 7.8-10 Hz. La stessa luce domestica, ad. es. genera una frequenza di 50 Hz che immediatamente va ad influenzare il sistema energetico dell'organismo umano, con danni variabili da individuo ad individuo.
Ley Lines
Letteralmente piste diritte, costituiscono una rete di tracciati che uniscono luoghi ad alta energia distanti anche centinaia di Kilometri. Alfred Watkins e William Lewis scoprirono alcune linee, le più importanti uniscono Carnac in Francia, con Karnac in Egitto passando per il centro di Lione e per i Fori Imperiali a Roma. Importante anche quella che unisce Mont Saint Michel in Normandia con Monte Sant'Angelo in Puglia pasando per la Sacra di san Michele in Piemonte
E'
interessante notare che il cane "sente" la presenza delle onde
energetiche negative e si sposta in un'altro luogo (generalmente
con energia positiva) per dormire o riposare. Il gatto, invece,
cerca i posti dove sono presenti le energie che disturberebbero
sia l'uomo che il cane. E' risaputo che le formiche inoltre
costruiscono i loro termitai sui nodi della griglia, punti che
sono nocivi per l'uomo, mentre cavalli, mucche, pecore, cercano
per brucare spazi di energia positiva.
Gli animali,
nei loro spostamenti occasionali, o migratori, seguono
solitamente le vie del reticolo. Questo perché in corrispondenza
delle linee geopatogene, le erbe crescono con difficoltà e le
piante sono sottoposte ad ammalarsi più facilmente. Così, nei
millenni, gli animali si sono spostati nel sottobosco seguendo
queste vie invisibili, i predatori li hanno seguiti e così
l'uomo. Piano piano nel tempo queste vie naturali sono divenute
vie artificiali o modificate dall'opera umana.
Molte
delle strade che percorriamo oggigiorno, esistono proprio per
questo preciso motivo.
Gli studi hanno indicato che dodici
ore prima che avvenga un terremoto il reticolo subisce una
distorsione. Gli animali solitamente sono sensibili alle
distorsioni temporanee del reticolo e lo evidenziano con stati
di agitazione e comportamenti anomali. Da qui l'antico luogo
comune, che gli animali sentono, prevedono i terremoti.
Nelle colture
indiane e dell'estremo oriente, le energie della terra
(radiazioni della rete di Hartmann, radiazioni dei flussi
sotterranei di acqua, delle cavità subaeree ecc.) erano tutte
rappresentate graficamente dai serpenti. Ai serpenti dunque si
attribuivano poteri e conoscenza enorme. Se riflettiamo un
attimo, Eva è tentata dal serpente e la induce a cogliere il
frutto della conoscenza. Ma come faceva il serpente a sapere
tutto ciò? Semplice, anche presso i popoli medio orientali, era
il detentore della conoscenza ma finì per essere umiliato e
demonizzato ( un caso? ) come riportato in Genesi 3, 14-15.
".....sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita......" .
Parimenti i cinesi ed i tibetani antichi simbolizzavano queste energie della terra con draghi, così come i celti. Purtroppo abbiamo smesso da tempo di credere a molti dei motti e dei proverbi antichi, peccato.
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni
In questa pagina sono reperibili rilievi radiestesici di vari edifici sacri e non ( Castiglione Olona, San Galgano, Casetta delle Selve )corredati da una relazione tecnica
La Collegiata di Castiglione Olona
Visita e rilievi dei soci Associazione Italiana Radiestesia ( A.I.R. )
Favoriti da una bella giornata, domenica 16 maggio, alcuni soci che hanno risposto all’invito dell’associazione, si sono trovati alle dieci di mattina nel parcheggio sotto la chiesa della Collegiata.
Dopo
una breve passeggiata attraverso le vie del borgo antico, ci
siamo ritrovati nel piazzale della chiesa.
Il socio Luciano illustrava le finalità della visita e spiega ai soci presenti come si dovevano svolgere i diversi tipi d’analisi, innanzi tutto si sarebbe effettuato un rilievo di tipo geobiologico per ricercare eventuali corsi d’acqua, cavità e faglie, poi si continuava la ricerca con un’analisi di tipo energetico per cercare di capire quali erano i valori e i movimenti; infine usando le esperienze fatte con i radioestesisti alsaziani si sarebbe cercato la porta spirituale della chiesa e il suo percorso all’interno della stessa.
Il socio Alberto consegnava allora ad ogni partecipante la piantina della chiesa e alcuni fogli bianchi per iniziare il lavoro e verso le 10.30 s’iniziava la ricerca in massima libertà e queste sono le conclusioni del gruppo di ricerca dopo due ore di lavoro.
ANALISI GEOBIOLOGICA
La chiesa è perfettamente allineata sull’asse est/ovest, la raccolta dei dati ha evidenziato una concordanza nei risultati; all’interno dell’edificio è stata rilevata la presenza di quattro corsi d’acqua a profondità diverse con il corso A che scende dall’altare verso l’uscita mentre i corsi B-C-D hanno scorrimento da sinistra a destra, il corso D è quello con energia più forte e transitando nel punto E (cavità o tomba) ha generato in tutti i presenti notevoli disturbi.
L’esperimento di posizionamento sul punto E è stato effettuato anche con altri visitatori che, pur non sapendo niente di quello che stavamo facendo, hanno accusato disturbi di vario genere.
L’analisi delle tombe ai punti 2 e 9 non ha prodotto alcun risultato, si ipotizza perciò che sono vuote.
ANALISI ENERGETICO VIBRAZIONALE
Senza dubbio questa è stata l’esperienza più affascinante per tutti i presenti, l’ambiente presenta aspetti energetici cromatici contrastanti che nello stesso tempo creano equilibrio.
La pietra d’ingresso alla chiesa ha un valore di circa 23.000 bovis mentre sulla destra al punto –1- c’è un’acquasantiera con valore energetico oltre i 10.000 bovis e si aveva la sensazione di vedere una piccola colonna di luce bianca in sintonia con il primo chakra; sempre sul piazzale esterno il valore dei due triskel si avvicinava ai 25.000 bovis mentre la porta d’entrata al piazzale aveva un valore di 4500 bovis.
Proseguendo all’interno della chiesa nella navata sinistra (punto 12) c’è un armadio molto grande che emanava un’energia molto forte forse poteva contenere dei paramenti sacri, nel punto15 di fronte all’immagine di San Clemente è stata riscontrata un’energia di guarigione e agli incroci delle diagonali nelle cupole di tutte le navate laterali (punto 13) si è rilevato un valore di 13000 bovis, mentre nella navata centrale il valore raddoppiava.
Mettendosi all’entrata laterale sinistra (punto 4) si riceveva una forte sensazione di benessere e il valore riscontrato era di 18000 bovis, fra la navata sinistra e quella centrale (punto 17) c’è il pulpito per la predica che è sostenuto da sette colonne elicoidali che alternativamente girano in senso destroso e sinistrorso; appoggiandosi a queste colonne si riceve una forte sensazione di benessere e di ricarica energetica.
Gli altari laterali danno risultati diversi, mentre quello di sinistra ha un valore di 18.000 bovis e dava una buona sensazione, quello di destra pur avendo gli stessi valori a livello energetico, a causa di una cavità (probabilmente una tomba), dava sensazioni di malessere a tutti.
Davanti all’altare (punto 5) è stato riscontrato un valore in bovis uguale a zero giustificabile con il fatto che eravamo sulla pietra dove è posato il feretro.
L’altare principale nel suo punto centrale – 8 - abbiamo rilevato un’energia di 28.000 bovis e se ci rivolgiamo verso l’uscita della chiesa si ha una sensazione di dispersione mentre se guardiamo verso Est si ha una sensazione di ricarica.
Il punto –6- è energeticamente scaricante mentre il punto –7- è caricante.
I punti 3-6-7-8-10-11 -16–sono collegati ad un punto centrale nella cupola sopra l’altare ed infine la sedia del sacerdote nel punto –14- è stato caricata con un’energia molto alta.
Nel battistero è stata misurata un’energia di 14.000 bovis sull’altare e di oltre 18000 bovis sul fonte battesimale, mentre nella sala attigua un crocefisso di legno dava un valore di 18000 bovis e un antico leggio di 13000 bovis.
PERCORSO SPIRITUALE
Utilizzando l’esperienza alsaziana alcuni soci hanno intrapreso con risultati confortanti il percorso spirituale che partendo dal punto F che è sempre il numero cinque del carro di saturno all’esterno della chiesa si svolge poi al suo interno con il percorso tratteggiato.
Al momento della partenza bisogna essere completamente con i propri centri allineati e aspettare il momento del consenso (apertura delle bacchette) per procedere.
In quel momento cerchi di percepire fra le mani un’energia che assomiglia ad un ad un grosso cilindro di cotone morbido e piano piano si cerca di seguirlo all’interno della chiesa, qualcuno riesce anche a vedere un colore bianco latteo luminescente.
Tutto il complesso ha dato ai partecipanti diverse sensazioni e tutti sono rimasti molto soddisfatti per quest’esperienza.
Alle ore 13.00 un poco affaticati e affamati ci siamo recati in un ristorante della zona per un ottimo pranzo.
Il Gruppo di ricerca A.I.R.
San Galgano: l'Abbazia e l'Eremo
Rilievo a cura di Sergio Costanzo e dell'amico Vittorio
Non è possibile, giungendo a san Galgano, rimanere indifferenti al fascino del luogo. Arroccata sulla collina di Montesiepi, la Rotonda, sembra quasi nascondersi, timida al cospetto della magnificenza della grande abbazia che tutto sovrasta e domina. Il luogo scelto per edificare la grande Abbazia, emana un fascino misterioso che molto pesò sulla scelta dell’Ordine Cistercense.
L’abbazia
è stata costruita ed orientata sull’asse Est-Ovest con
precisione pressoché perfetta. Riferendoci quindi ai punti
cardinali, consideriamo i risultati di un rilievo
radiestesico eseguito sulle due costruzioni e su tutta
l'area di interesse archeologico ed energetico. Analizzando
la planimeria dell'Abbazia, possiamo dire che un primo corso
d’acqua sotterraneo proviene da Nord ovvero dalla collina
ove è posta la Rotonda ed è ortogonale all’asse della
chiesa. A circa 40 metri dal fianco sinistro dell’abbazia,
si biforca e un ramo passa dirigendosi a Sud-Est, sotto il
punto in cui sorgeva l’altare, l’altro prosegue il suo
cammino, passa sotto la chiesa e va ad alimentare il pozzo
situato nel chiostro. Questo corso d’acqua, che interseca
l’abbazia all’altezza del IV ordine di colonne, partendo
dall’ingresso, è denominato “Giordano”. Il senso di tale
nome è assai chiaro, il fedele che entrava in chiesa per
compiere la sua deambulazione, si trovava ad attraversare ad
un certo punto una linea ideale, oltre la quale, poteva
connettersi direttamente col trascendente. Questa linea
rappresentata dal “Giordano”, in molte chiese ed abbazie è
contrassegnata da una statua o un dipinto di San Cristoforo
che si fa strada fra le acque. Anche se chiaramente ci
riferiamo a San Galgano, vi chiedo un piccolo sforzo
mnemonico. Non avete notato sul fianco destro delle chiese
ed abbazie che avete occasionalmente visitato, la presenza
di un pozzo? E non avete notato che è sempre collocato in
una posizione precisa rispetto alla lunghezza della chiesa?
Caso, fatalità? Torniamo a noi, un altro corso d’acqua
proviene da Est e piega verso Sud, lambendo le strutture
accessorie del complesso monacale. E’ interessante notare
che l’andamento del corso d’acqua a Nord dell’abbazia segua
con precisione il tracciato del sentiero che conduce alla
collina della Rotonda. Ciò avvalora la tesi secondo la quale
le attuali vie di comunicazione corrispondano agli antichi
percorsi che gli animali nelle zone boschive, prediligevano.
Ma
le vie d’accesso all’abbazia sono due, e la principale,
quella che conduce davanti alla facciata ha un orientamento
che a tutt’oggi risulta a dir poco bizzarro. Se ci
posizioniamo davanti all'Abbazia e ci voltiamo, notiamo che
per arrivare qui, abbiamo dovuto compiere una serie di curve
e contro curve ad angolo retto, mentre era più facile magari
costruire una strada in diagonale che collegasse l’abbazia
all’attuale strada statale. Strano davvero dunque, se si
considera che è stato tracciato nei campi, senza il minimo
impedimento urbano o geomorfologico. Il motivo è da
ricercarsi nel fatto che l’abbazia era anticamente
attraversata da un terzo corso d’acqua che penetrava
dall’abside e fuoriusciva dalla porta principale proseguendo
esattamente sotto il tracciato dell’attuale via asfaltata. A
testimonianza di ciò, di fronte all’abbazia distante circa
cento metri, non immediatamente visibile sotto gli alberi
della casa colonica, un pozzo in secca rende onore alla
memoria dell’acqua. Il pozzo si trova dunque sulla via
sterrata che collegava anticamente la Merse all’insediamento
di Ciglierese. Strada che seguiva una via d’acqua
sotterranea. I monaci cistercensi dunque identificarono con
esattezza il sito ove identificare l’abbazia, e ne
commissionarono l’esecuzione ad un valente architetto,
“donnus” Johannes che tenne l’incarico fino al 1227. Non è
dato sapere se Johannes progettò realmente l’abbazia. La
certezza però che fosse un membro dell’ordine perviene da
una considerazione indiretta, infatti l’abbazia risponde in
tutto e per tutto ai canoni metrici che i cistercensi erano
abituati a rispettare. L'Abbazia abbandonata da tempo e non
dedita al culto dal XVII secolo, non presenta particolari
connotati energetici.
Rechiamoci ora alla Rotonda, o Eremo di Montesiepi
Affermare
che un edificio in pietra possa nascondere segreti e celare
misteri, sembra essere una contraddizione in termini. Non
esiste al mondo niente di più statico, palese e tangibile di
una cappella arroccata da 800 anni in terra di Toscana.
Eppure, la maggior parte dei segni che la Rotonda, paziente
e silenziosa, tenta giornalmente di comunicare, sono rimasti
fino ad oggi nascosti. La Rotonda di Monte Siepi come
moltissimi altri edifici coevi, oltre ad assolvere alla
funzione religiosa è sicuramente uno scrigno deputato alla
preservazione di preziose informazioni. L’apparente
semplicità della struttura a pianta circolare, è il
risultato di una serie di elucubrazioni sofisticate e
complessi calcoli trigonometrici. E’ logico supporre prima
del XII secolo l’esistenza di una costruzione preesistente,
come è possibile dedurre anche dal toponimo del luogo.
Montesiepi, secondo alcuni autori deriverebbe da Mons
saeptus, un luogo recintato che conserva all’interno del
saeptum, qualcosa da preservare. Sia che la rotonda
ricalchi una tipologia costruttiva di età romana, sia che
sia stata autonomamente ed appositamente concepita, ricalca
lo schema a pianta circolare di origine gerosolimitana che
andò diffondendosi in Europa, dopo la prima Crociata.
Consideriamo
che dal 1185, la Rotonda, a differenza dell’abbazia, non ha
mai cessato di essere un luogo vitale, frequentato, attivo.
Teorizzando dunque che la Rotonda, come tutti gli edifici
addetti al culto, fosse stata costruita su un luogo
caratterizzato da una elevata energia cosmotellurica, e che
vie d’acqua sotterranee o cavità naturali o artificiali
fossero presenti per amplificare gli effetti energetici, è
stata condotta un’indagine radiestesica. Il rilievo
ha posto in evidenza che due vie d’acqua profonde si
intersecano al centro della Rotonda, proprio sotto la spada.
Una, dopo essere penetrata sotto l’edificio attraversando la
cappella del Lorenzetti si unisce alla seconda che proviene
da Ovest. I due canali confluiscono al centro della rotonda
in un unico ramo che prosegue in direzione Sud-Est e
fuoriesce dall’edificio, per scendere verso l’abbazia. E’
doveroso ricordare che l’affermazione dell’esistenza di vie
d’acqua sotterranee, non è legata soltanto a tecniche di
rilievo che molti potrebbero avere difficoltà ad accettare.
Una prospezione eseguita col Georadar, (un sofisticato e
utilissimo strumento capace di “vedere” la composizione
degli strati del terreno posti sotto la sua verticale),
aveva rilevato sotto la Rotonda la presenza di vie d’acqua,
purtroppo frettolosamente classificate come “canaletti di
scolo”. Ma il dato più importante che emerge dal rilievo è
la presenza di due cavità sotterranee contenenti
verosimilmente resti umani, perfettamente ubicate sotto le
mura, praticamente celate nelle fondamenta della Rotonda e
della cappella del Lorenzetti, (invisibili quindi anche al
Georadar che è bene ricordare, riesce a scansionare il
terreno solo se posto sotto la sua verticale). Nel 1340 tale
Vanni dei Salimbeni donò all’abbazia di San Galgano un
podere i cui proventi dovevano servire per edificare,
annessa alla Rotonda, “una cappella di pietre ben
squadrate e ricoperte di pitture”.
La
cappella fu iniziata nel 1341 e già nel 1345 Ambrogio
Lorenzetti aveva terminato la sua opera. Perché edificare
una cappella proprio in quella posizione, quale il senso di
questa scelta? Tutto si delinea se si ipotizza che il
Salimbeni, o chi per lui, desiderasse celare per sempre il
segreto sepolto nelle cavità. Quale metodo poteva essere
migliore che edificarci sopra un’opera muraria? Nessuno. Le
cavità appaiono perfettamente squadrate e regolari,
opera certamente umana, forse ampliamento di cavità naturale
preesistenti. Tale disposizione è in accordo con la
necessità di sfruttare ai fini dell’innalzamento energetico
del luogo, il loro contributo. Del resto la Rotonda non è un
esempio unico, una situazione del tutto analoga la si può
ritrovare nella chiesa di Neuvy-Saint Sépulcre in Francia,
che presenta piccole absidi ricavate nell’enorme spessore
delle pareti. Il rilievo delle energie all’interno della
Rotonda segnala 20.000 unità Bovis in tutto l’edificio,
tranne che nei locali della casa canonica, dove il livello è
di 6.800 unità, ovvero la vibrazione naturale del corpo
umano. Notiamo come all’interno dello stesso perimetro le
energie cambino in relazione alla funzione dei locali:
vivere nella Rotonda sarebbe alla lunga impossibile, così
come la canonica non sarebbe un luogo ideale per officiare
il culto. Queste precise distribuzioni di energia, non sono
casuali, ma il risultato del sapiente lavoro
dell’architetto, che sfruttando le vie d’acqua sotterranee e
scavando cavità artificiali, ha manipolato in modo perfetto
le energie cosmotelluriche. Ma osserviamo attentamente le
due cavità, quello che più colpisce è che i loro vertici
determinano con precisione la collocazione dell’altare e
quindi della piccola abside, e i lati brevi sono orientati
verso Gerusalemme. E’ lecito ipotizzare che chi vi fu
sepolto, fosse stato collocato per il sonno eterno, a
guardare la meta di una vita, quel Santo Sepolcro sotto il
cui simulacro ora riposa.
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Percorrendo la vecchia via
longobarda che da Pisa conduce a Lucca, giunti in località
Pugnano, è possibile ammirare dal basso, la Casetta delle
Selve, incastonata come gemma sul monte pisano; nitida e
luminosa, si staglia sullo sfondo cangiante del bosco. Come
e perchè si arriva alla Casetta non è al momento importante,
ma la splendida realtà è che una volta arrivati, questo
luogo penetra nel sangue e con esso pulsa e circola per
sempre. La Casetta sorge ed è ancorata su uno spuntone di
roccia, tanto che la sala al pianterreno adibita a
Biblioteca, è rialzata rispetto al piano della casa. E' come
se la Casetta coprisse ed adornasse l'apice di un menhir.
L'edificio
è isolato, non ci sono nel raggio di diverse centinaia di
metri altre abitazioni, tutto intorno, alberi da frutto,
olivi, castagni e bosco ceduo. Alla Casetta si arriva
percorrendo un irta salita, ma in cima la gratificazione è
assicurata, lassù si respira un chè di magico che penetra a
fondo e dona pace e serenità. Alla Casetta prenotando per
tempo, è possibile dormire e le 5 stanze hanno la
particolarità di essere dominate dai colori. Abbiamo una
camera Azzurra, una Gialla e così via e nelle stanze tutto è
perfettamente intonato al colore dominante. Anche i quadri
di Nicla, ( tra l'altro ottima pittrice ) decorano le pareti
in ogni stanza. Sulla terrazza della Casetta, si può sostare
per ore spaziando con lo sguardo verso il basso, godendo di
una visuale incredibile che va dalla Liguria agli scogli di
Livorno, con tutte le isole dell'arcipelago toscano disperse
nel verdeazzurro mare. Sulla terrazza della Casetta, il
tempo si ferma e chi sale lassù, non vorrebbe più scendere.
Per anni abbiamo discusso con l'amabile proprietaria, la
signora Nicla, se quello fosse un luogo d'energia. Di sicuro
è un luogo dove i fiori sbocciano per tutto l'anno, le rose
sono grandi il doppio del normale, e tutto ha una dimensione
irreale. Ci siamo decisi a procedere ad un rilievo
utilizzando come testimone una foto aerea del luogo.
Il risultato è stato confortante, come è possibile rilevare nell'immagine, la zona è attraversata da una via d'acqua sotterranea che proviene dall'alto, da Nord Est. ( Le immagini aeree sono riprodotte secondo il corretto orientamento geografico ) Il corso d'acqua scende gradualmente verso Sud Ovest e nei punti indicati dalle frecce, in prossimità di due possibili affioramenti, si rilevano 50.000 Bovis. Il corso subaereo prosegue e circonda, quasi lambisce la casa e la terrazza nei lati Nord e Ovest, per poi procedere verso valle. L'apporto energetico dell'acqua unito a quello apportato dal menhir naturale su cui la casa è edificata, conferiscono a tutta la zona evidenziata e alla casa stessa, una vibrazione di 6.700 Bovis. La Casetta delle Selve è dunque un luogo puro, ideale, equilibrato al punto da sembrare magico rispetto a molte abitazioni, a molti altri luoghi che tutti conosciamo. E' il luogo ove sarebbe bello vivere. Il rilievo delle energie è stato effettuato in piena estate e la folta vegetazione ha impedito di verificare in loco, il percorso dell'acqua e gli effetti sulla flora. Una perlustrazione è prevista nel periodo invernale quando il bosco ceduo permetterà di inoltrarsi con più facilità.
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni
Louis Turenne, nonostante i pochi mezzi a sua disposizione nel lontano 1930, fu un grande pioniere della scienza biofisica applicata sia alla medicina che all'uomo. Egli fu uno dei primi a iniziare timidamente ad attraversare il difficile terreno che divide l'uomo materiale visibile dall'uomo vibratorio invisibile. Alla base delle sue investigazioni vi erano questi presupposti di base:
l'uomo è sede di fenomeni elettrici e i fenomeni elettrici generano, per quanto deboli, campi elettrici e campi magnetici,
i campi elettromagnetici possono essere influenzati da altri campi elettromagnetici, creando fenomeni di induzione,
l'induzione elettromagnetica può alterare il campo elettrico e cambiare la chimica molecolare che si basa appunto su sottili, anche se forti, equilibri tra elettroni e protoni.
Gran parte delle opere di Turenne sono dedicate agli effetti dell'elettromagnetismo sull'organismo ed alle radiazioni dei vari corpi. Egli è giunto ad ipotizzare, per la prima volta in Europa una stretta connessione tra lo stato di salute degli organismi e le radiazioni presenti nell'ambiente in cui vivono.
Nel corso di questa sua ricerca, ai confini dell'infinitamente piccolo e pertanto invisibile, Turenne, non poteva purtroppo avvalersi di adeguati strumenti scientifici (siamo tra il 1920 e il 1930); lo stesso elettroscopio, allora molto usato, aveva necessità di un campo che avesse una seppur minima intensità. Turenne, d'altro canto, non disponeva neppure delle disponibilità finanziarie necessaria per approntare nuove apparecchiature per effettuare le sue misurazioni.
Si
mise allora alla ricerca di qualche sensibile rilevatore
"naturale", che fosse visibilmente influenzato dalla
presenza di debolissimi campi magnetici ed elettromagnetici.
In queste ricerche, estese anche al magnetismo terrestre, si
accorse ben presto, con sorpresa e ammirazione per il sapere
dell'Antica Scienza, che quello strumento che andava così
ansiosamente cercando, quel rilevatore ultrasensibile
esisteva realmente... Ma la scienza ufficiale non gli
avrebbe mai creduto e lo avrebbe ancor di più emarginato fra
i ciarlatani. Questi strumenti erano le bacchette del
rabdomante e i pendoli radiestesici.
Per il fatto che con questi strumenti, da secoli, si è stati in grado di rilevare i fenomeni elettromagnetici e scoprire acqua sotterranea (indicandone profondità, direzione e portata), doveva esserci un rapporto non casuale fra rabdomanzia, radioestesia e magnetismo (terrestre). Scrive Louis Turenne "È necessaria la totale indipendenza della bacchetta dalla volontà dell'operatore perché i fenomeni si manifestino correttamente ..... Non bisogna assolutamente che il cervello comandi la bacchetta altrimenti essa non seguirà più le sue leggi normali".
Sulla
base delle sue ricerche, altri ricercatori hanno messo a
punto una serie di strumenti atti a modificare, ristabilire,
normalizzare le oscillazioni che l'uomo riceve ed emette per
riportarlo a quell'equilibrio da cui dipende una buona
salute. Infatti, come conferma Turenne: "Lo squilibrio (la
patologia) nasce per motivi elettromagnetici e in
particolare per un eccesso di energia (o in caso contrario
per una mancanza). Questo squilibrio modifica il circuito di
risonanza umana aprendolo all'influenza di campi
elettromagnetici che nulla hanno a che vedere con quelli
necessari alla sopravvivenza e al benessere delle cellule.
Daremo il nome di onde nocive a tutti i tipi di
emissioni oscillatorie con tali caratteristiche".
Come risultato dei suoi studi il Turenne creò
anche i neutralizzatori, aventi il preciso compito di
filtrare e neutralizzare le onde elettromagnetiche nocive.
Questi neutralizzatori, in effetti, simulavano il lavoro
svolto dal bulbo rachidiano, in quanto proteggono dai campi
elettromagnetici a cui l'organismo non è stato predisposto a
difendersi. Rientrano tra questi tutti tutti campi elettrici
"generati" dall'uomo a seguito della scoperta
dell'elettricità ed i telefonini cellulari ne sono l'esempio
più recente e pericoloso.
Uno studio
ungherese, ( Giugno 2004 ), afferma che una esposizione
intensiva ai telefoni mobili, generalmente portati nelle
tasche dei pantaloni, può compromettere la spermatogenesi,
ossia il processo di produzione degli spermatozoi. Questo
processo porterebbe ad una riduzione della fertilità in
quanto influirebbe direttamente sulle capacità di movimento
degli spermatozoi oltre a diminuirne il numero. La ricerca
ha coinvolto 221 persone per 13 mesi e le sue conclusioni
non vengono considerate dagli scienziati come definitive ma,
anzi, se ne auspica l'approfondimento con ulteriori studi.
Non solo occorre confermare la
possibilità che quanto descritto effettivamente avvenga ma
anche capire nel dettaglio come ciò possa accadere.
Un grazie a Turenne, era solo, il 1930
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Le
cosmogonie dell'Antico Egitto, della Grecia, dell'Ebraismo,
dell'Induismo e del Cristianesimo, ci presentano Dio come il
creatore di mondi mediante la potenza creatrice del suono.
La creazione biblica ci
viene presentata come opera di un suono:
"In principio era il Verbo ed il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio".
Poi Dio parlò e per mezzo della Sua voce, ovvero una vibrazione che per noi umani e' paragonabile al suono della voce, creò tutti i mondi e tutti i regni di natura e tutti gli esseri in sei ere o giorni della creazione, seguite ognuna da un periodo di stasi o notte. Il settimo giorno si riposò. La dottrina del Logos o Divino Creatore, che crea mediante la parola, trova un sostegno scientifico nella capacità del suono fisico di produrre forme.
Un esempio di ciò ci viene fornito dalle figure di Chladni. Possiamo allora dire che ogni nota musicale plasma la materia con un disegno corrispondente. Viene fatto di pensare a possenti Accordi Creativi, risuonanti in tutti i livelli, con i quali e dai quali e' modellato l'universo fisico. La "Parola" del Creatore, passa ai mondi inferiori dove echeggia e riecheggia così da plasmare tutte le svariate forme di natura. Poiché l'Artefice divino crea perennemente, la sinfonia creativa continua ad essere composta ed eseguita.
Le Gerarchie Celesti e gli uomini vivono in mezzo ad armonie celestiali, armonie che possono essere udite solo dalle coscienze illuminate dalla luce dello Spirito, da pochi iniziati, armonie di cui ci parla Platone come dell'eterna "musica delle sfere".
Tutti
gli oggetti materiali nel nostro ambiente sono costituiti da
atomi che si legano l'uno all'altro in vari modi per formare
un'enorme varietà di strutture molecolari che non sono
rigide e immobili, ma oscillano secondo la loro temperatura
e in armonia con le vibrazioni termiche del loro ambiente.
Negli atomi in vibrazione, gli elettroni sono legati al
nucleo atomico da forze elettriche che cercano di tenerli
più vicino possibile, ed essi reagiscono a questa
segregazione roteando tutto intorno ad altissima velocità.
Nei nuclei, infine, i protoni e i neutroni sono compressi in
un volume minuscolo dalle intense forze nucleari e di
conseguenza si agitano con velocità inimmaginabile. Gli
atomi che compongono il nostro mondo materiale sono formati
da un nucleo centrale, composto da protoni e neutroni,
circondato da una "nuvola" di elettroni in perpetuo
movimento. Queste tre particelle sono dotate di massa. Vi e'
anche una quarta particella, il fotone, che e' priva di
massa e costituisce l'unita' di radiazione elettromagnetica.
Il protone, l'elettrone e il fotone sono tutti particelle
stabili, il che significa che essi vivono per sempre, a meno
che non vengano coinvolti in un processo d'urto, nel quale
possono essere annichiliti. Se il numero dei protoni nel
nucleo e degli elettroni orbitanti e' uguale l'atomo non ha
una carica elettrica. Se l'atomo perde uno o più elettroni
diventa positivo e viene definito "ione positivo", se invece
li acquista diventa negativo, in questo caso viene chiamato
"ione negativo". Gli atomi hanno un diametro complessivo
medio di meno di un centimilionesimo di centimetro, il
nucleo centrale e' diecimila volte più piccolo. Vale a dire
che fra il nucleo e la nuvola di elettroni vi e' un grande
spazio vuoto, popolato solo di campi; si potrebbe paragonare
il nucleo al Sole,
e
l'atomo intero al sistema solare. Nello studio
dell'infinitamente piccolo, sono stati fatti passi da
gigante e oggi sappiamo che la materia sub atomica è
composta da Leptoni, Fermioni, Quark e Mesoni. Ognuna di
queste particelle, non facilmente immaginabili, vibra
secondo precise e armoniche frequenze. Fino a poco tempo fa
si considerava che lo spazio atomico, fra nucleo e
elettroni, fosse vuoto. Questo spazio invece è riempito da
un campo energetico denominato Tachionico ( tachy in Greco
= velocità, accellerazione ) o Campo di Feinberg. Lenergia
Tachionica, in contrapposizione alle forze entropiche, è al
servizio dell'atomo e quindi di tutto il creato, per
mantenere e rigenerare, l'ordine e la regolarità. Recenti
studi europei, dimostrano che l'energia propria di ogni
particella sub nucleare è influenzata da variazioni
astronomiche, oscillazioni del campo magnetico terrestre,
macchie solari e campi elettromagnetici artificiali.
Un punto di vista diverso
Composto per il 75% da acqua, il restante 25%, è dato da aggregazioni molecolari di varia natura. Il "contenitore uomo" veicola con se quantità inimmaginabili di atomi, elementi chimici, sali minerali molecole. Considerando questo punto di vista, risulta forse più facile intuire che l'uomo, a partire dalle sue componenti atomiche e sub atomiche, è in perenne interazione con tutte le forme di energia. Per fare un esempio , le variazioni di campo magnetico, influenzano il metabolismo dell'Ipofisi. Le variazioni di campo magnetico dunque, modificano il regime di sintesi della Melatonina, le cui variazioni verso bassi livelli, contribuiscono all'insorgenza di Cancro, Aborti, Depressione.
La
biologia e la biochimica hanno costruito negli ultimi venti
anni un modello schematico della materia vivente che
considera solo le interazioni chimiche tra macromolecole, lo
studio e le sperimentazioni sono state fatte quasi sempre in
vitro e non in vivo. La biochimica, con gli studi sul codice
genetico e' giunta a proporre un modello dell'uomo mirabile
ma piuttosto limitato, riconducibile a processi ed
informazioni catalogabili come elettriche o chimiche. Tale
modello comunque, sebbene fondamentale, non spiega ne'
esaurisce assolutamente i vari dinamismi biologici e vitali
nella loro interezza e complessità.
Per poter comprendere la vasta complessità dell'essere umano, e' necessario un approccio ben più complesso, un approccio che tenga conto dell'effetto del pensiero, delle emozioni e del fatto che ogni cosa, animata e non, essendo composta da atomi, non e' mai in quiete ed emette onde radianti in una molteplice gamma di frequenze.
Molti
studi di biofisica cercano di studiare la natura dell'uomo
partendo dal fatto che le molecole del DNA non sono soltanto
puri elementi biochimici ma anche e soprattutto antenne
capaci di emettere ed assorbire onde elettromagnetiche.
Questo fatto, e' stato purtroppo trascurato dalla quasi
totalità degli studiosi e solo uno sparuto gruppo di
ricercatori ne ha fatto l'oggetto di attenti studi e
sperimentazioni.
Uno di questi, Georges Lakhovsky, parlando degli effetti dei campi elettrici di onde a 750 Khz (chilohertz) sulla salute umana, ebbe a dire: "Ogni essere vivente emette radiazioni, la grande maggioranza degli esseri viventi e' capace di ricevere e rilevare onde..." e ancora "Così come la vita e' creata dalle radiazioni, la vita e' mantenuta dalla radiazione, e la vita può essere distrutta da uno squilibrio oscillatorio e vibratorio".
Si potrebbero citare innumerevoli esempi, e anche dare menzione di approcci diversi alla medicina e alla clinica, sarebbe sufficiente che si cominciasse a considerare l'uomo, come il più importante dei luoghi d'energia.
La scienza ufficiale riconosce solo due effetti prodotti dalle radiazioni elettromagnetiche:
L'effetto termico, cioe' il riscaldamento della materia vivente quando e' sottoposta ad una irradiazione; effetto che avviene con un meccanismo analogo a quello del forno a microonde.
L' effetto biologico ad opera dei raggi ultravioletti e raggi gamma che causa l'asportazione di elettroni dagli atomi componenti le molecole dei vari tessuti organici.
Alcune discipline riconducibili alla biofisica, si ripromettono di sondare i molteplici aspetti del suono, delle onde elettromagnetiche, delle radiazioni, del pensiero e delle emozioni al fine di conoscere l'uomo ed aiutarlo a svolgere una ricerca scientifica che sia mirata più al suo "benessere totale" .
Oscillazioni, vibrazioni e frequenza
Nella fisica, si intende con "oscillazione" un movimento lento (ad es. quello di un pendolo), e con "vibrazione" un movimento assai veloce (ad es., quello delle onde elettromagnetiche: radar, radio, TV, ecc.).
Per misurare
la velocita' di una oscillazione (o vibrazione) si contano
quanti cicli vibratori avvengono
in
un secondo. Questa misura viene chiamata "frequenza" ed e'
misurata in Hz (Hertz) in onore di Enrico Hertz che spese
molti anni sperimentando con i fenomeni oscillatori. Una
frequenza di 100 Hz indica un'oscillazione che si ripete 100
volte al secondo.
In acustica si studiano le oscillazioni che risultano udibili dall'uomo; ovvero quelle che vanno da 16 Hz a circa 20.000 Hz.
Nelle radiotrasmissioni, si usano onde elettromagnetiche con frequenze molte alte, che possono arrivare a miliardi di vibrazioni al secondo; percio' nella loro misura, si utilizzano i multipli di Hertz, ovvero: i Khz (chilohertz = 1000 Hz al secondo), i Mhz (megahertz = un milione di Hertz al secondo) ed i Ghz (Gigahertz = 1 miliardo di Hertz al secondo).
In ottica si studiano delle vibrazioni ancora più alte che vengono percepite dal nostro occhio come colori.
Le onde elettromagnetiche e quelle della luce viaggiano nella spazio all'incredibile velocità di circa 300.000 chilometri al secondo.
Se
potessimo attaccare un pennello ad un pendolo in movimento,
in modo da tracciare le sue oscillazioni su un nastro di
carta, e facessimo scorrere il nastro potremmo vedere la
forma delle onde generate (solitamente una sinusoide). La
distanza che intercorre tra l'inizio di un'onda e la
successiva, misurata in metri o frazioni di metro, viene
definita "lunghezza d'onda".
Per conoscere la lunghezza di un'onda, misurata in metri, basta dividere 300.000.000 per la sua frequenza in cicli al secondo.
Per misurare le lunghezze d'onda molto corte si utilizza il micron (un millesimo di millimetro) e per quelle cortissime l'Angstrom che equivale a un decimilionesimo di millimetro.
La radio e la televisione utilizzano delle onde elettromagnetiche che vanno da 30 Mhz (10 metri) a 3000 Mhz (1 cm). I radar e i ponti radio utilizzano delle onde elettromagnetiche con una frequenza ancor piu' alta che vanno da 3.000 Mhz (1 cm) a 300.000 Mhz (1 mm).
La luce bianca comprende i sette colori dell'arcobaleno, ed utilizza radiazioni di lunghezza d'onda comprese tra i 4000 e i 7000 Angstrom circa.
Luoghi Acqua Bovis Cimatica Energia Hartmann Turenne Rilievi Vibrazioni